Mancata bonifica delle discariche abusive, con un danno erariale stimato in oltre 27 milioni di euro. Questo è quanto la Corte dei Conti di Napoli ha contestato ad amministratori pubblici della Campania.
Il gruppo tutela spese pubbliche della guardia di finanza di Napoli sta notificando i primi inviti a dedurre. Tra i destinatari ci sono anche Antonio Bassolino e Stefano Caldoro, due ex presidenti della Regione Campania. Secondo quanto emerso dalle indagini, sindaci e amministratori pubblici non hanno attuato la direttiva dell’Unione europea che imponeva la bonifica delle discariche non a norma, provocando l’applicazione delle multe europee per infrazioni in tema di rifiuti. Un danno economico che ha pesato sul governo oltre 40 milioni di multe solo nello scorso anno (l’Italia è stata infatti condannata). Le discariche sotto esame della magistratura contabile sono quasi tutte nella zona del Giuglianese.
Gli inviti della magistratura contabile riguardano esponenti politici, dirigenti, funzionari di Comuni e Regione e sono relativi a 48 discariche. Il ministero dell’Economia e delle finanze ha gia’ avviato le procedure di recupero delle somme. La legge stabilisce l’obbligo di messa in sicurezza e ripristino ambientale nei siti utilizzati come discarica, obbligo in capo ai Comuni, e qualora queste amministrazioni fossero inadempienti, alla Regione. Secondo la Procura della Corte dei Conti campana, gli amministratori pubblici destinatari dell’invito non hanno adottato le misure necessarie previste dalla norma , nonostante i progetti di bonifica siano stati anche finanziati con risorse Por 2007-2013.
In Italia 200 discariche non a norma, 48 solo in Campania
L’indagine coordinata dal sostituto procuratore generale della Corte dei Conti, Donato Luciano, attraverso la quale è stato accertato un danno erariale di 27 milioni di euro, riguarda i rilievi mossi dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea allo Stato italiano per violazioni riguardanti, complessivamente, 200 discariche italiane non conformi alle direttive europee sui rifiuti. Di queste 14 contengono rifiuti pericolosi e 48 si trovano in Campania.
Secondo la Guardia di Finanza e la Corte dei Conti i vertici degli Enti competenti non avrebbero adottato tutte le misure necessarie malgrado la Legge fosse esplicita sull’attribuzione delle competenze e benché i progetti di bonifica fossero stati ampiamente finanziati dalla Regione Campania nel giugno del 2013, attingendo dalle risorse del Por Campania 2007/2013. L’Unione europea ha condannato l’Italia a pagare una somma forfettaria di euro 40 milioni e penalità semestrali pari a 42,8 milioni di euro, fino alla completa esecuzione delle relative sentenze di condanna della Corte di Giustizia.