Roskomnadzor, l’ente governativo russo preposto al controllo dei mass media e delle telecomunicazioni, ha annunciato di aver chiesto agli internet provider di bloccare Linkedin, il popolare social network per i contatti professionali. Il 10 novembre scorso un tribunale di Mosca ha respinto il ricorso di Linkedin contro il blocco in Russia. Roskomnadzor accusa Linkedin di violare la legge sul trattamento dei dati personali non archiviando i dati dei suoi utenti in server nel territorio russo.
LinkedIn è stato acquistato da Microsoft a giugno scorso per 26,2 mld di dollari, la più grande acquisizione da parte del colosso di Redmond. Il social network per i professionisti è stato fondato nel 2002 e oggi conta oltre 400 milioni di utenti in tutto il mondo. (Ansa)
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Internauti ‘prigionieri’ dei social network: più di tre utenti su quattro vorrebbero lasciarli ma alla fine desistono per paura di perdere il contatto con gli amici e i ricordi digitali fatti di foto, video e altri contenuti condivisi. Il quadro emerge da un’indagine di Kaspersky Lab tra quasi 5 mila utilizzatori di social di 12 Paesi, Italia compresa.
La maggior parte degli intervistati, il 78%, ha pensato di lasciare i social, ma poi ha scelto di restare. Chi vuole mollare Facebook o Twitter o altri servizi simili pensa per lo più che siano una perdita eccessiva di tempo (39%). Il 30% ha invece spiegato che non vuole essere monitorato dai giganti tecnologici. Tali motivazioni si invertono per gli utenti italiani e tedeschi, più preoccupati per la privacy che per l’ozio.
Il desiderio di restare in contatto con parenti e amici è stato indicato come la ragione principale per restare (62%). Per il 21% prevale invece il timore di perdere i propri ricordi online, foto soprattutto ma non solo. Il 18% fatica a cancellarsi perché dice di usare spesso le credenziali di accesso dei propri account social per iscriversi o accedere ad altri servizi online.
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L’Authority russa Roskomnadzor ha inserito il social network LinkedIn nel registro di chi viola la legge sui dati personali in Russia e il sito a breve dovrebbe essere bloccato dagli operatori di telecomunicazioni. Secondo il segretario stampa del Roskomnadzor, Vadim Ampelonsky ha detto che il social network sarà bloccato in Russia in giornata. Attualmente con il principale provider Mts è ancora possibile collegarsi, secondo quanto verificato da Askanews in questi minuti.
Sempre secondo Mosca per Linkedin gli scandali sono iniziati nel 2010, con la perdita dei dati degli utenti. Pertanto, questa estate, sarebbero state inviate due lettere di richiesta di informazioni in merito all’attuazione della legge sulla localizzazione dei dati personali sul territorio della Federazione russa. Ma in risposta la società non avrebbe dato una risposta, in merito alle domande poste.
Creato da Reid Hoffman, Allen Blue, Konstantin Guericke, Eric Ly e Jean-Luc Vaillant, Linkedin è un social ben diverso da Facebook, fortemente proiettato sul mondo del lavoro e dove gli iscritti sono gerarchizzati, tra utenti normali e “influencer”. Lo scopo dichiarato del sito è consentire agli utenti registrati di mantenere una lista di persone conosciute e ritenute affidabili in ambito lavorativo.
Le persone nella lista sono definite “connessioni”. L’utente può incrementare il numero delle sue connessioni invitando chi di suo gradimento.
Mulder
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La Russia ha appena comunicato che esce dal Trattato di Roma, considerato un club americano di nessuna utilita’. Si scopre infatti che l’America non lo ha mai firmato; cosi’ in passato, sono riusciti a bloccare un inchiesta per crimini di guerra, dicendo che loro no aderivano..!!! Che furbi..
Invece Oggi, dal tribunale dell’Aja giungono accuse ben precise per procedere contro l’Esercito e la CIA, disponendo di prove ragionevoli su torture, crimini di guerra e contro i diritti umani, compiuti durante il mandato di Obama e la Clinton.
Queste sono notizie che Nessuna TV rilascia…controllo totale dei Media…
CONDIZIONE NECESSARIA PER GOVERNARE..