Russia: “Non rinunciamo a partnership con l’Italia”

Lo ha detto Sergey Razov, Ambasciatore della Federazione Russa a Roma. “Ma non bisogna superare la soglia di non ritorno, oltre la quale non rimarrebbe che piangere amaramente”.  …

Lo ha detto Sergey Razov, Ambasciatore della Federazione Russa a Roma. “Ma non bisogna superare la soglia di non ritorno, oltre la quale non rimarrebbe che piangere amaramente”. 

“Da parte dell’alta dirigenza russa non c’è alcuna intenzione di limitare la cooperazione con l’Italia: nonostante le spine della crisi il vostro Paese deve rimanere nostro partner privilegiato. Ma non bisogna superare la soglia di non ritorno, oltre la quale non rimarrebbe che piangere amaramente”. Lo ha detto oggi Sergey Razov, Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, al Seminario “Relazioni economiche e industriali tra Italia e Russia” organizzato dall’Associazione Conoscere Eurasia e dal Forum economico internazionale di San Pietroburgo, in collaborazione con Camera di Commercio di Trento, Provincia autonoma di Trento, Trentino Sviluppo e il sostegno di Intesa Sanpaolo e Banca Intesa Russia.

“Il dimezzamento del valore del Rublo e il regime sanzionatorio hanno determinato una crisi nell’interscambio con l’Italia e con l’Europa, ma questi due fattori – ha aggiunto – stanno creando le condizioni favorevoli per il ‘made with Italy’, ovvero delle iniziative imprenditoriali e delle produzioni italiane realizzate in Russia. È il caso, ad esempio, degli investimenti che registriamo nei settori del farmaceutico, metalmeccanico e aeronautico. In questa fase di transizione – ha concluso l’Ambasciatore della Federazione Russa – occorre presidiare e mantenere le quote di mercato, perché l’andamento del petrolio ha effetto ciclico e chi perde posizioni esce dal mercato”.

“Nel primo semestre di quest’anno il nostro export verso la Russia è diminuito del 28,9%. In pratica solo in questi sei mesi le esportazioni italiane hanno segnato un deficit di 1,3mld di euro rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e addirittura di 1,8mld di euro sul 2013 (-35,7%). Le politiche sanzionatorie, prima ancora della svalutazione del rublo, stanno dilapidando un patrimonio importante di relazioni e di fiducia costruito negli anni dalle imprese italiane”. Lo ha detto, in apertura del seminario sulle relazioni economiche e industriali italo russe a Trento, il presidente di Banca Intesa Russia e dell’Associazione Conoscere Eurasia, Antonio Fallico.

“Complessivamente – ha aggiunto Fallico – le risoluzioni internazionali dal sapore ideologico messe in campo con la crisi nel Donbass hanno contribuito a bruciare in 18 mesi quasi 10mld di euro di interscambio rispetto ai valori dei 18 mesi precedenti. Sarà un gap – ha proseguito il presidente di Conoscere Eurasia e di Banca Intesa Russia – difficile da recuperare tra due Paesi che avevano fatto della complementarietà la propria arma vincente sui mercati, registrando una crescita dal 2000 al 2013 del 327%. Una perdita che le imprese italiane potranno provare a colmare con la propria presenza in Russia, per intercettare gli investimenti deliberati da Mosca in favore del cambiamento strutturale del Paese e per incrementare il ‘made with Russia’ già intrapreso con successo da alcune nostre aziende”.

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