Banca Etruria, Banca Marche, Carichieti e Cariferrara. Il ministro dell’Economia, in Aula alla Camera, ha risposto durante il question time a un’interrogazione urgente del M5S sull’applicazione delle Dlgs di attuazione della direttiva Ue che prevede anche il bail-in. «L’introduzione di questo strumento nell’ordinamento è obbligatorio, l’unica discrezionalità concessa agli Stati membri, di cui l’Italia si è avvalsa, è quella di rinviare l’entrata in vigore del recepimento al 1°gennaio 2016».
In Italia, ha detto il ministro, «non è stato fatto uso del bail-in» ma si è fatto ricorso al fondo di risoluzione. «L’azzeramento del capitale e del debito subordinato della banca beneficiaria», ha spiegato Padoan, era una “pre-condizione” posta dalla «comunicazione della Commissione europea sul settore bancario del 2013» in caso di salvataggi effettuati attraverso il Fondo di risoluzione nazionale, e pertanto considerati «aiuti di Stato».
Il principio cardine della direttiva sul bail-in, ha proseguito Padoan, «nel rispetto dei principi della carta dei diritti fondamentali della Ue» è che «gli azionisti e i creditori interessati non debbano subire perdite superiori a quelle che avrebbero sostenuto se l’ente fosse stato liquidato nel momento in cui è stata decisa la risoluzione della crisi». Principio, ha aggiunto, «puntualmente recepito» dal decreto salva-banche.
___________________
Brucia ancora sulla carne viva dei risparmiatori l’ultimo blitz del governo di Matteo Renzi che lo scorso 22 novembre con un decreto ha salvato Banca Etruria, Banca Marche, Carichieti e Cariferrara. Quella sorta di anticipo di bail in, che andrà in vigore per tutti dal 1 gennaio, ha scatenato fortissime preoccupazioni tra tutti i correntisti italiani, in particolare gli ex obbligazionisti di Banca Etruria che ieri, riporta il Giornale, hanno preso d’assalto la sede di Federconsumatori per ricostruire la propria posizione. Non ci sono però solo quattro banche a rischio in Italia, come ha dimostrato il provvedimento del governo. Con l’introduzione delle nuove regole europpe, dal 2016 dovranno partecipare al salvataggio della propria banca tutti i correntisti che hanno obbligazioni ordinarie e almeno 100mila euro sul conto. Una prospettiva che si fa minacciosa per chi si è affidato ai dieci istituti che la Banca d’Italia ha commissariato.
A rischio – Secondo l’elenco di Bankitalia dello scorso 23 novembre, tra le banche sotto il controllo diretto dell’organismo diretto da Ignazio Visco ci sono Istituto per il credito sportivo, Cassa di risparmio di Loreto (controllata da Banca Marche), Banca popolare dell’Etna, Banca padovana credito cooperativo, Cassa Rurale di Folgaria, Banca popolare delle province calabre, Banca di Cascina (Pisa), Bcc Banca Brutia (Cosenza), Bcc Irpina e Bcc di Terra d’Otranto. L’unica anomalia dell’elenco per ora è il Credito sportivo, che ha un patrimonio da un miliardo e gode di ottima salute, pur non avendo dal 2012 una direzione non commissariale. Gli altri istituti invece sono tutti accomunati da carenze nella gestione e nel controllo dei rischi che hanno portato a forti sofferenze nei crediti e ripetuti bilanci in perdita.
______
Salvataggio banche, Nicastro annuncia: asta a febbraio
Il presidente dei nuovi istituti nati dal salvataggio di Marche, Etruria, Carife e Carichieti: arrivate diverse manifestazioni di interesse da banche e operatori di Private ed Equity
“Dovremo aver un’asta che immaginiamo partirà nel mese di febbraio”. Lo ha detto Roberto Nicastro, presidente delle nuove banche nate dal salvataggio di Marche, Etruria, Carife e Carichieti, indicando i tempi per la cessione “in blocco o di singole banche”. “Ci sono già arrivate diverse manifestazioni di interesse da banche e operatori di Private ed Equity”, ha aggiunto.
Nicastro ha sottolineato che c’è interesse sia per l’acquisto in blocco dei 4 Istituti che per singoli Asset. “Abbiamo vincoli estremamente rigorosi imposti dalla Ue. Parlano anche del divieto del ristorno”, ha poi affermato il presidente delle nuove Banca Marche, Etruria, Carife e Carichieti, rispondendo a una domanda su possibili rimborsi agli obbligazionisti subordinati dei 4 istituti.
“D’altra parte ci son attori consapevoli che stanno mettendo tutte le energie per cercare le soluzioni possibili per i casi più gravi” ha aggiunto in un incontro con la stampa.
ronin
1400 commenti
popolarità 1604
…motivo in più per uscire dalla dittatura Ue e dallo euro e almeno ripristinare la legge bancaria del ’36…
…e per altri motivi, uscire anche dalla nato…
…