”Un possibile accordo politico con Berlusconi? Ho ribadito che se c’e’ accordo sulle cose da fare, fra chi e’ all’opposizione, l’invito a collaborare lo rivolgo a tutti Grillo compreso”. E’ quanto ha affermato Matteo Salvini parlando stamane a Bormio davanti all’Hotel Stella che dallo scorso aprile ospita una sessantina di immigrati. (ANSA)
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Sorpresa: il ticket Berlusconi-Salvini lo propone Matteo Salvini. In vacanza a Bormio, il segretario leghista sembra correggere leggermente la rotta degli ultimi mesi. E con Panorama esterna il nuovo punto di vista: «Mandare a casa Renzi» non solo è possibile, ma è anche probabile se il pacchetto del centrodestra prevederà un attacco adeguato. Quello che schiera fianco a fianco lo stesso Salvini e il fondatore di Forza Italia: «Sarebbe la soluzione migliore. La sua esperienza per me sarebbe molto utile». La profezia di Salvini è la seguente: «Se non si inventano il quarto esecutivo non eletto, l’anno prossimo si vota. Il Pd, dopo la caduta del governo, sarà in macerie». Poi, arrivano le parole che mezza Forza Italia (ma soltanto mezza) attendeva da tempo: «Non possiamo più fare errori: serve l’unità del centrodestra».
Distanze colmate e incomprensioni superate, dunque? Non è così, la strada resta tutt’altro che in discesa. Perché in un ticket, di solito, ci sono un candidato leader e un candidato vice. Ma Salvini, in questo, per ora non si addentra. E anzi, come dice al Corriere, «decideranno i cittadini». Come dire: occorrono quelle primarie di cui Silvio Berlusconi non vuole nemmeno sentir parlare.
Non solo. Perché torni a saldarsi l’alleanza tra Lega e Forza Italia, aggiunge il capo leghista, «ovviamente bisogna essere d’accordo su che cosa fare. Dato che otto su dieci delle leggi che fregano gli italiani vengono da Bruxelles, è evidente che Forza Italia dovrà fare una riflessione sulla sua posizione a Bruxelles». In questo, Salvini tiene i punto da parecchio tempo. Il nodo dell’Europa resta tutto da sciogliere, con la Lega che mette al centro della sua proposta l’addo a questa Europa e Forza Italia con un atteggiamento assai più prudente. Avvisa Salvini, «prima di parlare di ticket, primarie o viaggi in compagnia bisogna chiarire questo. Io non posso, davvero non posso essere quello che fa l’accordo con chi a Bruxelles di fatto sostiene Angela Merkel».
Lo scoglio non è minuscolo, però, dice Salvini, «il programma della coalizione è ormai condiviso al 90 per cento. Con Silvio Berlusconi ne abbiamo già discusso più volte. Niente promesse mirabolanti, ma sei punti concreti: flat-tax, abolizione degli studi di settore, via la legge Fornero, lotta all’immigrazione, famiglia tradizionale con apertura alle unioni civili. Solo sull’Europa dobbiamo accordarci». Da parecchi mesi i due leader non si vedono. In realtà, si parlano anche poco, o pochissimo. E giù, per li rami dei rispettivi partiti, il feeling tra gli ex alleati non supera la cortesia. Nemmeno dove formano maggioranza di governo. Dopo il tramonto del patto del Nazareno, i rapporti erano migliorati ma solo di poco.
E dunque, sia pure con tutte le cautele del caso, l’apertura di Salvini non può essere ignorata. Dal punto di vista del capo leghista, ecco la cosa più importante: «L’ultimo sondaggio l’ho fatto a Ferragosto, alla festa della Lega di Ponte di Legno. Ho chiesto: “Se si votasse domani mattina, vorreste andare da soli oppure in coalizione?”. La metà era favorevole a un accordo». Insomma: «Anche i nostri ormai hanno capito che per mandare a casa Renzi bisogna allearsi con Forza Italia». Poi, torna l’omaggio al Berlusconi uomo di relazioni internazionali: «In politica estera batte Matteo Renzi dieci a zero. Con i governi Berlusconi l’Italia contava molto più di adesso. Africa, Israele, Stati Uniti, Russia: il Cavaliere ha relazioni importanti in mezzo mondo».