Scienza: premiati progetti italiani su infertilità e cura del dolore

Due borse di studio su 5 da 24mila euro della Ibsa Foundation assegnate a ricercatori italiani che hanno presentato le idee più interessanti nel campo della ricerca scientifica …

Due borse di studio su 5 da 24mila euro della Ibsa Foundation assegnate a ricercatori italiani che hanno presentato le idee più interessanti nel campo della ricerca scientifica internazionale.

Da progetti innovativi per cercare di risolvere l’infertilità maschile con le staminali, a nuovi approcci farmacologici contro il dolore. Sono due delle cinque idee vincitrici di una borsa di studio della Ibsa Foundation, del valore di 24mila euro ciascuna, messe in palio per il quarto anno consecutivo per supportare la ricerca scientifica a livello internazionale. Il riconoscimento, spiegano i responsabili di Ibsa Foundation, “permette ai ricercatori di sviluppare i loro promettenti e stimolanti studi, e sarà di grande aiuto per l’evoluzione della loro carriera scientifica”.

Intanto è già stata confermata l’iniziativa anche per il 2016: per l’anno in corso ci saranno quindi cinque nuove borse di studio, per scienziati che proporranno progetti innovativi nei campi della dermatologia, dell’endocrinologia, della Fertilità, dell’Ortopedia-Reumatologia e della Medicina del Dolore.

I vincitori di quest’anno, in particolare, sono Raul Eduardo Pina-Aguilar, dell’Università di Aberdeen in Gran Bretagna, premiato per il progetto già citato sull’infertilità maschile; Sara Ilari, dell’Università degli Studi di Catanzaro, per gli studi si un nuovo approccio farmacologico nella risposta al dolore spontaneo; Claudia Loebel dell’ETH di Zurigo, che si sta dedicando al ruolo rigenerativo dei tessuti di alcune cellule; Maria Gnarra della Columbia University di New York, premiata per un progetto sull’applicazione della tecnologia 3D alla ricostruzione della pelle; e Iacopo Gesmundo dell’Università di Torino, che si sta concentrando per chiarire gli effetti antitumorali della vitamina D, da sola o in combinazione con composti chemioterapici tradizionali.

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