Sabato entra in vigore lo stop ai bombardamenti e le due superpotenze mondiali limano gli ultimi accordi. L’Onu è pronta a una Risoluzione, ma Mosca nella notte ha compiuto nuovi raid arei.
Stati uniti e Russia definiranno venerdì 26 febbraio le modalità di applicazione del cessate il fuoco in Siria, in una giornata considerata “cruciale” dalle Nazioni unite alla vigilia dell’entrata in vigore di questa tregua, la prima in cinque anni di guerra civile.
“Il mondo ci sta guardando. I prossimi giorni saranno critici”, ha avvertito il presidente Barack Obama, invitando Mosca e Damasco a rispettare gli accordi presi. La Russia, intanto, nella notte tra giovedì 25 e venerdì 26 febbraio ha compiuto nuovi raid aerei contro numerose roccaforti dei ribelli nel Paese. “Ci sono stati bombardamenti più intensi del solito sui bastioni dei ribelli, in particolare su Ghouta a Est di Damasco, nel Nord della provincia di Homs e nell’Ovest della provincia di Aleppo”, ha dichiarato il direttore dell’Osservatorio siriano sui diritti umani, Rami Abdel Rahmane. Il regime di Bashar al Assad, l’opposizione armata e le forze curde hanno annunciato che rispetteranno il cessate il fuoco concordato da Stati uniti e Russia, la cui applicazione è prevista a partire dalla mezzanotte di oggi. Sono esclusi dall’accordo l’Isis, il fronte al Nusra e altre organizzazioni terroristiche.
Alleata degli Stati uniti nella guerra all’Isis, la principale milizia curdo-siriana delle Unità di protezione del Popolo curdo (Ypg) ha annunciato che rispetterà la tregua pur riservandosi il diritto di “rispondere” in caso di attacco. Chiaro il riferimento alla Turchia, che considera questo gruppo alla strega di organizzazioni “terroristiche”. E infatti, la replica di Ankara non si è fatta attendere. “Deve essere chiaro che il cessate il fuoco è valido per la Siria. Ma quando si tratta della sicurezza della Turchia, allora il cessate il fuoco non è vincolante per noi”, ha tenuto a precisare il primo ministro turco Ahmet Davutoglu.
“È un giorno molto importante, direi un giorno cruciale”, ha commentato l’inviato Onu per la Siria Staffan De Mistura, alla vigilia dell’incontro a Ginevra di una task force che raggruppa i rappresentanti dei 17 membri del Gruppo di sostegno alla Siria che dovrà mettere a punto le modalità di cessazione delle ostilità. Nella serata di venerdì 26 febbraio, De Mistura avrà una riunione in videoconferenza con il Consiglio di sicurezza dell’Onu che, a sua volta, dovrebbe adottare una risoluzione a sostegno dell’accordo russo-americano di cessate il fuoco in Siria e che ne esigerà l’applicazione da parte di tutti i soggetti in guerra. Nel testo sarà ribadito l’appello a un “accesso umanitario libero, sicuro e rapido” in Siria, in particolare per i 4,6 milioni di siriani bloccati nelle aree assediate o difficili da raggiungere.
La risoluzione confermerà inoltre la necessità di un processo negoziale verso una transizione politica e chiederà a de Mistura di riconvocare “appena possibile” una nuova sessione negoziale tra governo e opposizione. Secondo fonti di Mosca, citate da Interfax, la ripresa dei negoziati a Ginevra è prevista per il 7 marzo.