Spagna, i Popolari di Rajoy primo partito ma non può governare. La sinistra si scioglie

Con i risultati ormai quasi definitivi delle elezioni spagnole, il Partido Popular migliora i sondaggi della vigilia assicurandosi 137 seggi del Congresso (32,7% delle preferenze, ben 14 deputati …

Con i risultati ormai quasi definitivi delle elezioni spagnole, il Partido Popular migliora i sondaggi della vigilia assicurandosi 137 seggi del Congresso (32,7% delle preferenze, ben 14 deputati in più rispetto allo scorso 20 dicembre) contro gli 85 dei socialisti (cinque seggi in meno ma con il 22,9%, un punto percentuale in più): le due principali formazioni, lontane dalla maggioranza assoluta e di poco sopra il 50% complessivo, tengono a distanza Unidos Podemos, che fallisce il sorpasso a sinistra annunciato da sondaggi ed exit poll (21,7% e 71 seggi, pari alla somma dei due singoli partiti sei mesi fa) e Ciudadanos (12,9% e 32 seggi, risultato assai deludente (-8 seggi).

elezioni spagna

I due partiti indipendentisti catalani, Erc e Convergencia confermano 17 seggi; cinque sono andati al Partito Nazionalista Basco e due a Eh-Bildu. L’affluenza sfiora il 70%, tre punti in meno rispetto a sei mesi fa e uno dei dati più bassi dal ritorno della democrazia.

Il leader del Partito popolare spagnolo, Mariano Rajoy, ha reclamato nella notte il diritto a governare dopo la vittoria del suo partito alle legislative. Il Pp ha vinto le elezioni, ma senza ottenere la maggioranza assoluta. “La battaglia è stata dura, difficile, complicata”, ha commentato Rajoy davanti ai suoi sostenitori riuniti a Madrid. “Reclamiamo il diritto di governare”. Intanto, lunedì 27 giugno il quotidiano di centro-sinistra “El Pais”, il più letto nel paese, stima che il Partito socialista che ha ottenuto 85 seggi (cinque in meno delle ultime elezioni ma con il 22,9%, un punto percentuale in più) dovrà “ascoltare il mandato degli elettori, che desiderano che rimanga all’opposizione”. Secondo il quotidiano, i socialisti devono comunque consentire “al partito che dispone dei voti sufficienti” di governare.

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