I jihadisti hanno rivendicato nella notte sui social media anche la paternità dell’attentato contro i turisti sulla spiaggia di Sousse in Tunisia che ha causato almeno 38 morti, si era già attribuito l’altro attacco, quello contro una moschea a Kuwait City che ha fatto 27 vittime. Tunisia, Francia, Kuwait e Somalia: la jihad si è scatenata nel venerdì del Ramadan colpendo tre continenti quasi simultaneamente. E intanto l’unità anti-terrorismo di Scotland Yard annuncia di avere sventato un attentato terroristico contro una parata nel giorno delle forze armate a Merton, quartiere sud-occidentale di Londra. Il piano, rivela il tabloid “The Sun” prevedeva l’esplosione di un ordigno rudimentale ma letale. L’obiettivo era uccidere il numero più alto possibile di soldati e civili presenti alla parata per la ricorrenza, il 27 giugno, del giorno delle forze armate.
La Tunisia colpita nel cuore del turismo
L’attentato più grave sulla spiaggia di fronte a due hotel di lusso a Sousse, nel golfo di Hammamet in Tunisia: 38 morti e 36 feriti, in buona parte stranieri, tre mesi dopo il massacro del museo del Bardo a Tunisi, 21 morti tra cui 4 italiani. Sarebbe escluso il coinvolgimento di connazionali, anche se l’Unità di crisi della Farnesina prosegue le verifiche. Di certo si sa che i morti britannici sono cinque, tra i quali una donna irlandese. Ma potrebbero essere di più, perché la struttura è molto frequentata da turisti britannici. Ci sarebbero anche vittime di nazionalità tedesca, belga, ucraina e norvegese, oltre che tunisina. Il racconto dei testimoni è ovviamente confuso ma altrettanto spaventoso: secondo alcuni i jihadisti sono arrivati via mare, per altri a bordo di una piccola mongolfiera.
Il terrorista con la maglietta bianca e il kalashnikov nell’ombrellone
Un terrorista è stato ucciso dalle forze di sicurezza: è uno studente non conosciuto alla giustizia, proveniente dalla regione di Kairouan, nel centro del Paese, una delle città sante dell’Islam. Era vestito come un comune bagnante, arriva in spiaggia con un kalashnikov nascosto nell’ombrellone. Secondo il sito Site, specializzato nel monitoraggio dell’attività jihadista nella rete, Isis ha anche pubblicato la foto dell’attentatore, un giovane identificato come Abu Yahya al-Qayarawani, che appare sorridente in maglietta bianca con accanto due kalashnikov. L’account twitter che sostiene Isis mostra anche altre tre foto. In una l’uomo è visto di spalle mentre cammina per strada con un fucile d’assalto. Sotto si legge: «Il nostro fratello, il soldato del Califfato Abu Yahya al-Qayarawani ha raggiunto il suo obiettivo, l’Imperial hotel, malgrado le misure di sicurezza» e ha attaccato «il bordello» e ucciso 40 «infedeli». Una radio locale aveva riferito nel pomeriggio che la polizia aveva catturato un secondo aggressore ma non è mai giunta nessuna conferma ufficiale della notizia. Secondo alcune fonti del governo tunisino il terrorista ucciso avrebbe agito da solo.
Il governo chiude 80 moschee che incitano alla violenza
Giro di vite del governo tunisino laico contro i centri di predicazione dell’odio religioso. Saranno chiuse 80 moschee – al di fuori del controllo dello Stato – per incitamento alla violenza dopo il massacro di Sousse. Il presidente tunisino Beji Caid Essebsi ha ammesso che «la Tunisia non può rispondere agli attentati da sola» ma «serve una strategia globale». Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha sentito il collega tunisino, con il quale ha discusso di iniziative future anti-terrorismo, ma anche economiche: i danni al turismo del Paese dopo il secondo gravissimo attacco terroristico in pochi mesi saranno pesanti. Dopo gli attentati il Viminale ha «alzato il livello d’allerta» nel Paese. Un’azione comune contro il terrorismo è stata invocata anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, mentre il presidente del Consiglio Matteo Renzi, a Bruxelles per il Consiglio europeo, ha espresso «dolore e vicinanza» al governo e al popolo tunisini.
In Francia orrore per l’imprenditore decapitato
Il presidente francese François Hollande ha escluso la possibilità che esistano legami fra gli attacchi avvenuti in Francia e in Tunisia, affermando che l’unico tratto comune è “il fatto che il terrorismo è un nostro avversario che colpisce ovunque”. Chiarita la dinamica dell’attacco. Nel sud-est della Francia, vicino Lione, un uomo ha fatto irruzione nell’impianto di gas industriale Air Products a Saint-Quentin-Fallavier, dipartimento dell’Isere, e ha colpito bombole di gas causando l’esplosione e ferendo due persone. Ma nel complesso industriale, sulla recinzione del cortile, è stata trovata infilzata la testa decapitata di un imprenditore, il gestore di una società di trasporti che si trovava lì per una consegna. La vittima è il datore di lavoro del presunto attentatore.
27 morti nella moschea di Kuwait City
È di 27 morti e 227 feriti il nuovo bilancio ufficiale, reso noto dal ministero dell’Interno kuwaitiano dell’attentato nella moschea sciita al Imam al Sadiq a Kuwait City. L’attacco avvenuto durante la preghiera del venerdì è stato rivendicato dall’Isis. Secondo quanto riferiscono testimoni oculari all’inviato dell’emittente televisiva panaraba al Jazeera, un uomo è entrato nella moschea con indosso una cintura esplosiva e si è fatto saltare in aria al grido di «Allah è grande».
La ferocia di Shabaab in Somalia
In Somalia i miliziani islamici Shabaab, legati ad Al Qaeda, hanno lanciato un’autobomba contro la base delle truppe di peacekeeping dell’Unione africana a Leego, 130 chilometri a sud di Mogadiscio, ingaggiando dopo l’esplosione una lunga battaglia con la sicurezza, per una bilancio finale di una trentina di morti.