Il miliardario ha l’intero establishment repubblicano contro, ma macina consensi e delegati per la convention, qualsiasi cosa dica. Minacce a lui e alla sua famiglia. Attacco a Castro: “Non ha accolto Obama, manca di rispetto”.
Donald Trump continua a dividere l’America, con una parte del Paese che non esita a ricorrere alla violenza per cercare di fermarlo.
A Salt Lake City, Utah, si segnalano nuovi tafferugli e un comizio blindatissimo per il candidato repubblicano alla Casa Bianca. Un ingente schieramento di polizia, in assetto antisommossa, è intervenuto per tenere separati i contestatori dai sostenitori di Trump. Ma qualche scontro comunque c’è stato. Centinaia di manifestanti hanno gridato “dump Trump” (butta via Trump, ndr) e “mister hate out of our State” (signor odio, fuori dal nostro Stato, ndr), mentre gli agenti bloccavano l’ingresso dell’edificio, l’Infinity Events center. Durante il comizio Trump ha preso di mira l’ex candidato presidenziale repubblicano Mitt Romney, originario dello Utah e mormone, che dopo aver dato inizialmente il proprio endorsement al governatore dell’Ohio John Kasich ieri ha deciso di appoggiare Ted Cruz, definito l’unico in grado di fermare il “trumpismo”: “Siete sicuri – ha chiesto provocatoriamente Trump – che sia mormone? Siete sicuri?”.
Lettera con minacce alla casa del figlio
La polizia di New York e l’Fbi indagano su una lettera minatoria recapitata nella casa di Eric Trump, il figlio del candidato repubblicano. La busta conteneva polvere bianca, ma dopo un primo test la sostanza non è risultata pericolosa. Sarebbe stata la moglie di Eric Trump, Lara, ad aprire la busta, su cui è impresso il bollo postale del Massachussets. Nella lettera sono contenute alcune minacce contro il tycoon e si specifica che altre ne arriveranno se non interromperà la sua corsa per la Casa Bianca. Il 32enne vice presidente di Trump Organization martedi notte era apparso accanto al padre, sul palco di Palm Beach, per celebrare la vittoria elettorale in Florida.
Nuovo scontro Trump-Kelly (Fox News)
Si registra una nuova puntata dell’infinito duello tra Fox News e Trump, dopo che il candidato repubblicano venerdi sera ha lanciato, via Twitter, l’ennesimo attacco a Megyn Kelly, popolare conduttrice dell’emittente, da tempo nel mirino del tycoon che la accusa di pregiudizi e faziosità nei suoi confronti. Trump ha invitato a boicottare la trasmissione della giornalista, sostenendo che è “malata e la persona più sopravvalutata in tv”. Immediata la replica della emittente: “Gli attacchi al vetriolo di Donald Trump contro Megyn Kelly, e la sua ossessione estrema, patologica per lei, sono al di sotto della dignità di un candidato alla presidenza che aspira alla più alta funzione del Paese. Megyn – ha sottolineato Fox News – è una giornalista esemplare e una delle presentatrici di primo piano in America, noi siamo estremamente fieri del suo lavoro fenomenale e continuiamo a sostenerla pienamente, di fronte alla raffica di aggressioni verbali rozze e sessiste di Trump”. In passato Trump aveva già disertato un dibattito tra i candidati repubblicani, moderato da Kelly, ma poi aveva partecipato a quello successivo, con uno scambio di convenevoli che non aveva però impedito alla conduttrice di fargli alcune domande incalzanti.
di Orlando Sacchelli
Fonte: il Giornale
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Minacce anche alla sorella giudice
Una lettera di minacce è stata inviata anche alla sorella del candidato repubblicano, Donal Trump. Maryanne Trump Barry è giudice della corte di Appello di Philadelphia, l’Fbi sta lavorando a steetto contatto con i Servizi segreti americani e con il Marshals Service per individuare i responsabili e assicurarli alla giustizia.
Berlusconi “stupito” dal suo consenso
“Vedo con stupore il consenso che raccoglie”, Donald Trump, “stiamo a vedere, non ho sufficienti conoscenze per dare un giudizio definitivo su ciò che sarebbe una persona così alla guida degli Stati Uniti e quindi del mondo”. Lo ha detto Silvio Berlusconi, ospite di Rtl 102.5.
Trump: Castro ha mancato di rispetto non accogliendo Obama
Raul Castro non è andato a prendere Barack Obama al suo arrivo all’aeroporto. La protesta arriva da Donald Trump, che denuncia una mancanza di rispetto: “Il presidente Obama atterra a Cuba, una cosa di grande importanza, e il presidente Raul Castro non era neanche lì a riceverlo. È andato a ricevere il Papa e altri. Senza rispetto”, ha scritto su Twitter. Obama è arrivato all’aeroporto José Marti dell’Avana a bordo dell’Air Force One, accompagnato dalla first lady Michelle Obama, le figlie Sasha e Malia e la suocera Marian Robinson. La delegazione cubana che ha accolto Obama all’aeroporto era guidata dal ministro degli Esteri Bruno Rodríguez, e Josefina Vidal, direttore generale del dipartimento Stati Uniti del ministero degli Esteri, oltre a José Cabanas, ambasciatore di Cuba negli Stati Uniti.
Wow, President Obama just landed in Cuba, a big deal, and Raul Castro wasn’t even there to greet him. He greeted Pope and others. No respect
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 20 marzo 2016
La Casa Bianca da parte sua ha precisato che nel programma ufficiale non era stato mai previsto che Castro andasse all’aeroporto a ricevere Obama, mentre è prevista per lunedì 21 marzo una cerimonia ufficiale di benvenuto alle 11 del mattino, ora locale, che sarà aperta con la storica foto tra i due presidenti nel Palacio de la Revolucion. Alle 11,30 inizieranno i colloqui prima ristretti tra i due leader e poi allargati alle delegazioni e poi, alle 13,50 secondo il programma diffuso dalla Casa Bianca, la conferenza stampa di Obama e Castro. In serata poi Castro riceverà Obama insieme alla first lady per la cena di Stato offerta in loro onore.