Il candidato repubblicano alla Casa Bianca primeggia (e vince) la campagna elettorale a slogan: “Usa pagano somme sproporzionate all’Alleanza Atlantica. Con Teheran accordo catastrofico”. E sulla Siria appoggia Mosca.
Donald Trump parte all’attacco della Nato: in un’intervista alla Cnn, il tycoon americano si è detto convinto della necessità di ripensare il coinvolgimento americano nell’Alleanza: gli Stati Uniti, ha spiegato, pagano troppo per garantire la sicurezza degli alleati. “Francamente loro dovrebbero mettere a disposizione più denaro – ha affermato – Paghiamo somme sproporzionate. È troppo e francamente è un mondo diverso da quello in cui è stata concepita l’idea”. Nella stessa intervista l’aspirante candidato repubblicano alla Casa Bianca ha annunciato che, se eletto presidente, chiederebbe il trasferimento dell’ambasciata americana in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme, anche “in tempi abbastanza rapidi”.
Sul nucleare: “Smantellare l’accordo con l’Iran”
La sua prima priorità, se eletto presidente, sarà quella di smantellare l’accordo sul nucleare raggiunto lo scorso anno con l’Iran. Ad annunciarlo, intervenendo davanti all’American Israel Public affairs committee, è stato lunedì 21 marzo ancora Donald Trump. “L’accordo è catastrofico”, ha affermato parlando di quello che l’amministrazione Obama considera uno dei più importanti passi avanti compiuti in politica estera. “Il problema qui è fondamentale. Abbiamo premiato il principale sponsor del terrorismo con 150 miliardi di dollari e non abbiamo ottenuto assolutamente nulla in cambio”, ha attaccato.
In Siria appoggio entusiasta ai radi russi
La Russia ha ottenuto il sostegno entusiasta del candidato repubblicano alla presidenza Usa, Donald Trump, per la campagna aerea condotta contro lo Stato islamico in Siria. “Se la Russia vuole spendere milioni di dollari al giorno per sganciare bombe sull’Isis, questo mi sta bene”, ha detto Trump ai giornalisti e agli ospiti nel suo nuovo albergo nel centro di Washington con entusiasmo crescente. Il tycoon ha ammesso che ad alcuni non piace il coinvolgimento della Russia in Siria, sostenendo che affrontare lo Stato islamico avrebbe dovuto essere un lavoro per gli Stati Uniti. “Questo non è il nostro lavoro. Lasciatelo alla Russia. Se vogliono farlo, siamo tutti per lei”, ha dichiarato Trump.
Ad inizio marzo, il presidente russo Vladimir Putin aveva ordinato un ritiro del gruppo aereo russo dalla Siria, dicendo che la campagna del suo paese contro lo Stato islamico aveva raggiunto gli obiettivi previsti. Nonostante l’ordine di ritiro, la Russia ha comunque detto che manterrà significative risorse militari in Siria ed è in grado di rispondere a qualsiasi dello Stato islamico in poche ore.