L’Ue costa all’Italia circa 5,5 miliardi di euro all’anno, vale a dire 15 milioni al giorno, 627.000 euro l’ora, 10.464 euro al minuto.
Nel bilancio 2014-2020 il Parlamento Europeo ha stanziato 185 milioni di euro per realizzare iniziative che “approfondiscano la comprensione dell’UE”, stimolando “il dibattito, la riflessione e l’integrazione” e sviluppando “la consapevolezza dei cittadini”.
Aria fritta. Come rilevato infatti da un sondaggio del Pew Research Center effettuato su cittadini di 10 paesi dell’Unione, l’euroscetticismo cresce in tutti gli stati membri e ha raggiunto ormai il 47 per cento degli intervistati.
Anziché amministrare meglio l’Unione e ridurre i privilegi, anziché abolire la sede del Parlamento di Strasburgo e mettere a stecchetto i funzionari, a Bruxelles ne trovano sempre una nuova pur di sprecare soldi in nome della propaganda pro-Europa.
Come il progetto per realizzare la “Casa della storia europea”, il museo voluto nel 2007 dall’allora Presidente del Parlamento europeo, il tedesco Hans-Gert Pöttering per “”approfondire la conoscenza della propria storia tra gli europei di tutte le generazioni, in modo da contribuire a una migliore comprensione dello sviluppo dell’Europa di oggi e di domani“.
Nel marzo 2011 un gruppo di architetti composto da Chaix & Morel et Associés (FR), JSWD Architekten (Germania) e TPF (Belgio) venne incaricato di ristrutturare la sede scelta per ospitare il nuovo museo, l’edificio Eastman (ex clinica odontoiatrica) situato nel Parc Léopold di Bruxelles. Fino ad oggi i lavori sono costati 31 milioni di euro per l’adeguamento e l’ampliamento del palazzo, 21,4 milioni di euro per l’allestimento delle mostre permanenti e temporanee (15,4 milioni per le attrezzature espositive e altri spazi, 6 milioni per il multilinguismo) e 3,75 milioni di euro per creare la collezione museale. E, come se non bastassero, in corso d’opera si è deciso di aggiungere anche uno scaffale di quattro piani costato la modica cifra di altri 2 milioni di euro.
Una volta a regime, per il funzionamento del museo serviranno 11,5 milioni di euro l’anno. Almeno questi, per ora non spesi in quanto il museo è CHIUSO, sebbene il progetto originale prevedesse l’apertura della “Casa della storia europea” nel 2014, rinviata al 2015 e ulteriormente prorogata al 2016.
Nel sito web del museo non è indicata alcuna nuova data d’inaugurazione; c’è scritto solo “Opening Soon” ma incredibilmente sono ben indicati gli orari di apertura al pubblico e i giorni di chiusura per festività (1° gennaio-1° maggio-1° novembre-24, 25, 31 dicembre), con tutte le informazioni per prenotare una visita e quelle per utilizzare i servizi interni, tra cui spiccano “gli armadietti, un guardaroba e una caffetteria (con 60 posti a sedere) che offre una selezione di bevande dissetanti e gustosi snack”. Tutto consultabile su: (www.europarl.europa.eu/visiting/it/bruxelles/casa-della-storia-europea)
Un museo “fantasma” costato decine di milioni di euro, chiuso al pubblico ma con elevate spese correnti per manutenzione e sicurezza, che tuttavia può già contare su 55 tra funzionari, amministratori e assistenti individuati nel 2015 attraverso un concorso dell’Ufficio europeo di selezione del personale per conto della Commissione Europea.
“La Casa della storia europea”, davvero un gran progetto “per contribuire a una migliore comprensione dello sviluppo dell’Europa di oggi e di domani”, sempre a spese dei contribuenti europei ridotti alla fame dall’austerità imposta da Bruxelles, Berlino e Francoforte.