Il sindaco di Parma del M5S Federico Pizzarotti e l’assessore comunale alla Cultura Laura Maria Ferraris sono indagati dalla Procura di Parma per abuso d’ufficio in merito alle nomine, effettuate nel gennaio 2015, di Anna Maria Meo alla guida del Teatro Regio e di Barbara Minghetti come consulente per lo sviluppo e i progetti special. E’ quanto scrive la Gazzetta di Parma, spiegando che con la stessa accusa sono indagati altri tre membri del consiglio d’amministrazione della Fondazione Teatro Regio di Parma.
Immediati i commenti critici di esponenti del Pd. Il senatore Stefano Esposito ha dichiarato: “Prima Quarto, poi Livorno, ora Parma. Noi siamo sempre garantisti, voi cari grillini? Che fate? Espellete, fate finta di niente, ve ne state zitti? Restiamo in attesa di sapere se Di Battista e Di Maio oggi sono in versione garantista o no…”. Andrea Romano, altro senatore Pd, ha detto a sua volta: “Oggi è stato indagato il sindaco di Parma per abuso d’ufficio: siamo curiosi di sentire Di Maio e compagnia. Noi siamo e rimaniamo garantisti, ma il problema sono i Cinque Stelle con la loro doppia morale: chi come il vicepresidente della Camera un giorno è forcaiolo e quello seguente (quando arrivano avvisi di garanzia ai suoi) diventa garantista; quando linciano gli altri chiedendo dimissioni e poi raccontano con la Raggi che dimettersi sarebbe consegnare uno strapotere ai magistrati”.
Anche Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia e candidata a sindaco di Roma, su Facebook ha commento: “Indagato anche il sindaco di Parma, Pizzarotti. La stragrande maggioranza delle amministrazioni a Cinque Stelle oggi è nei guai. Colpa dei magistrati o conclamata incapacità di governare?”. “Per fortuna i grillini hanno pochi sindaci perché stanno realizzando una percentuale di indagati che tende al 100 per 100” ha dichiarato invece il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri. “Dopo il sindaco di Livorno Nogarin, ora sotto indagine anche Pizzarotti di Parma. Noi siamo garantisti e riteniamo che si debba rispettare il principio costituzionale della presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva. Ma sono loro che hanno chiesto la fucilazione e le dimissioni di chiunque sia stato anche solo sfiorato da un sospetto o da un’indagine”. Pizzarotti, da parte sua, ha detto che l’inchiesta nei suoi confronti è un atto dovuto. “Oggi – ha scritto su Facebook il sindaco di Parma – sul quotidiano locale è uscita la notizia di una indagine nei miei confronti, e da lì su tutti i giornali nazionali. Era già emerso ci fossero indagini in corso. Sono tranquillo, perché è un atto dovuto a seguito degli esposti del Partito Democratico”. “Sarà utile per chiarire la vicenda – prosegue il primo cittadino – con la Procura avremo il consueto atteggiamento collaborativo. Dico sin d’ora che non entrerò nella polemica politica dei botta e risposta, non utile a chiarire ma solo a confondere i cittadini e allontanarli dalla politica. Andiamo avanti, il mio impegno continua senza esitazione”, conclude Pizzarotti.
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aggiornamento del 13 maggio:
In pieno stile M5s, Federico Pizzarotti sceglie la ‘rete’, o meglio Facebook, per replicare alle accuse del gruppo dirigente del Movimento, che gli hanno rimproverato di non aver comunicato la notizia dell’avviso di garanzia. Pizzarotti, oltre alle foto degli sms senza risposta a Luigi Di Maio e Roberto Fico, scrive: “A chi mi chiede per quale motivo non ho comunicato prima di aver ricevuto l’avviso di garanzia rispondo con la massima tranquillità. Io e il gruppo di Parma abbiamo provato, per mesi, a contattare il direttorio. Qui sotto avete le prove di due dei telefoni da cui li abbiamo contattati. Volevo parlare di due questioni importanti: i due consiglieri che dalla minoranza ci attaccano dichiarando di essere del M5s e questa indagine sul nostro Teatro che mi riguarda. Difficile spiegare a chi non ti risponde”. Pizzarotti aggiunge: “Mentre, per chi mi chiede come mai non ho pubblicato, tutto la risposta è altrettanto semplice. Perché nel rispetto della magistratura ho chiesto al Pm di essere ascoltato e solo dopo, se mi fosse stato detto che non era un problema, avrei pubblicato le informazioni. Sto ancora aspettando di essere ascoltato. Un’indagine non è un talk show e la magistratura, giustamente, ha la precedenza. Come hanno diritto di essere rispettati gli altri membri del cda coinvolti nell’indagine che non rivestono alcuna carica politica”. Conclude il sindaco: “Mi dispiace dover arrivare a questo punto. Chi mi conosce sa che non è nel mio stile. Se prima si fosse accettato un confronto che ritengo ovvio e basilare per un gruppo politico, e non avessi ricevuto un trattamento simile, tutto questo sarebbe rimasto fra 4 mura e saremmo usciti da questa vicenda più forti di prima”.
peter pan
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Meditate gente, meditate!!!
PS Buongiorno a tutti.
robyuankenobi
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peter pan
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Una prece