Unione Europea, Renzi (finto anti-tedesco) cerca di prendere le distanze da Merkel. A parole

Tam tam mediatico di un premier che fronteggia la Germania. “Non raccontateci che date sangue all’Ue”. Scaramucce su solidità banche, depositi, salvataggi bancari. L’Italia è stato il primo …

Tam tam mediatico di un premier che fronteggia la Germania. “Non raccontateci che date sangue all’Ue”. Scaramucce su solidità banche, depositi, salvataggi bancari.

L’Italia è stato il primo paese ad applicare le nuove regole europee sui salvataggi bancari, lo ha fatto perché lo ha chiesto la Ue e ha potuto permetterselo perché il suo sistema bancario è forte e più sano di quello tedesco. Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi in conferenza stampa a Bruxelles al termine del Consiglio europeo, dove c’è stato un confronto sull’unione bancaria con la cancelliera Angela Merkel ma “nessun attacco alla Germania”. “Quando si tende a far credere che la Germania sia il donatore di sangue dell’Europa agli occhi esterni non appare così”, ha detto il premier.

L’Italia continua a spingere per arrivare ad un accordo sullo schema di garanzia dei depositi. La Germania frena perché vuole evitare che le sue banche siano chiamate ad accollarsi i costi per tutelare i cittadini di altri Stati europei. “Nel semestre di presidenza olandese, in sede Ecofin e di Eurogruppo, si discuterà di questo”, dice Renzi. Riferendosi al salvataggio di Banca Etruria, Banca Marche, Carife e CariChieti, Renzi ha osservato che l’Italia “è stata la prima ad applicare il bail-in”. “La forza del sistema bancario [italiano] consente di reggere” l’urto del salvataggio, ha detto il premier augurandosi, se capitasse ad altri Paesi, che abbiano altrettanta forza “in una situazione tutt’altro che semplice”.

Renzi ha difeso la validità del decreto che ha fatto perdere soldi ad azionisti e obbligazionisti subordinati ma salvando i risparmi di un milione di persone e tutti i posti di lavoro negli istituti e nell’indotto. Tuttavia il premier ha definito “lunari” le dichiarazioni del commissario ai servizi finanziari Jonathan Hill secondo cui la decisione di come intervenire è stata presa autonomamente dall’Italia. “Abbiamo una lettera di Hill che ci diceva cosa bisognava fare e cosa no”, ha detto Renzi. Poi il presidente del Consiglio italiano ha ricordato che “lo stato di solidità delle banche italiane è oggi migliore di quello tedesco”, citando in particolare la situazione delle casse di risparmio e delle banche territoriali tedesche. “Se io fossi un amministratore tedesco mi preoccuperebbe molto. È un sistema che io rispetto ma il nostro è molto più solido”, ha detto. (Reuters)

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Ieri c’era stato il primo attacco: «Un solo Paese non può guidare l’Unione europea». Oggi la replica, ancora più dura e diretta: «Non potete raccontarci che state donando il sangue all’Europa, cara Merkel». Renzi si veste da anti-tedesco al Consiglio europeo in corso a Bruxelles. «Stamattina ci sono state due discussioni, di quelle vere», ha ammesso il premier. E aggiunge: «Ho detto alla cancelliera Merkel che quando la Germania si pone come il donatore di sangue dell’Europa, agli occhi dell’Europa non appare proprio così: il fatto di fare delle domande, legittime, non significa essere nemici della Germania».

IL TEMA DEI DEPOSITI BANCARI

L’oggetto della discussione con la Cancelliera, da quanto si apprende, è stato l’Emu, l’Unione economica e monetaria: il premier ha chiesto direttamente alla Merkel perché la Germania non voglia lo schema europeo dei depositi bancari. Poi, nella conferenza stampa, ha puntualizzato: c’è stato «tutto tranne che un attacco alla Germania. Ho posto delle domande alla cancelliera, con la quale ho un legame di amicizia e stima che non mi impedisce di formulare quesiti, dagli aeroporti greci al Nord Stream». La Merkel, secondo fonti europee, avrebbe ammesso che sono passati troppi mesi senza essere riusciti a parlare di Unione monetaria, di emergenza in emergenza.

IL CONFRONTO SULLA RUSSIA

Oltre ai depositi bancari, l’altro tema del confronto con la Germania è stata la Russia. Al centro del confronto Roma-Berlino c’è proprio la questione del gas russo: da un lato il raddoppio del gasdotto Nord Stream. Un progetto che, nonostante la linea dura di Berlino sulle sanzioni, non ha ricevuto alcuno stop. Dall’altro il South Stream, che invece è rimasto fermo. Il gasdotto Nord Stream era già stato citato ieri da Renzi nel pre-vertice coi socialisti europei. Questo il senso della sua considerazione: non è possibile che tutta la Ue sia impegnata ad applicare sanzioni alla Russia per la vicenda ucraina e poi «tedeschi e olandesi», in barba a quelle restrizioni «sono impegnati nella realizzazione del gasdotto Nord Stream».

IL MERCATO DIGITALE

Tra gli ordini del giorno anche lo sviluppo del mercato unico digitale, dell’unione dell’energia, le questioni legate alla lotta terrorismo e, infine, le questioni più rilevanti di politica estera: la situazione Siria e l’accordo raggiunto ieri fra le fazioni in lotta per un governo di unità nazionale in Libia.

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Divisi e diffidenti su tutto, con Matteo Renzi che attacca l’Europa a guida tedesca. E’ l’immagine dell’ultimo vertice di un 2015 in cui la Ue ha rischiato di crollare prima per la crisi greca poi per quella dei migranti. E non riesce a collaborare pienamente neppure di fronte alla sfida del terrorismo. L’ultimo summit dell’anno, il settimo centrato sulla crisi dei rifugiati, mostra tutte le linee di frattura dell’Unione europea.

Con un Matteo Renzi all’ attacco della Ue a guida solo tedesca, “surreale” quando apre la procedura d’infrazione contro l’Italia per la questione delle impronte, “timida” sulle politiche per l’immigrazione e sostanzialmente tentata dal doppiopesismo quando si tratta di scelte che interessano Berlino, come quelle per il gasdotto North Stream.

E con un David Cameron che nella cena a porte chiuse cerca di trovare l’accordo per evitare la ‘Brexit’ che la maggioranza degli inglesi ormai vorrebbe. L’Unione europea non può essere sotto la guida di un solo Paese, la Germania: deve cambiare strada e abbandonare il fronte dell’austerità per aprirsi a politiche favorevoli alla crescita e all’occupazione, dice il presidente del Consiglio ai colleghi del Pse nel pre-vertice cui partecipa prima di arrivare al Consiglio europeo.

Secondo quanto riferito da diverse fonti presenti all’incontro, evita di criticare esplicitamente la Cancelliera tedesca Angela Merkel, tuttavia esorta alla creazione di un’Europa più collegiale e più solidale, più attenta alla creazione di posti di lavoro che ai bilanci contabili. Quindi ribadisce alcuni concetti espressi negli ultimi giorni sulla condotta delle aziende tedesche, accusandole di essere pronte a fare affari con la Russia, a cominciare dal progetto di raddoppio del North Stream, nel momento in cui sono in vigore le sanzioni contro Mosca e dopo che Bruxelles ha bocciato il South Stream, che interessava l’Italia, in nome dell’esigenza di diversificare i fornitori di gas.

Nel chiuso del Consiglio, Renzi ricorda anche che i tedeschi si sono comprati tutti gli aeroporti delle isole greche. Uscendo dalla riunione al Pse, pochi giorni dopo l’avvio della procedura d’infrazione ai nostri danni, davanti alle telecamere Renzi respinge al mittente ogni critica sul fronte dei migranti: “L’Italia ha fatto molto e sono contento dei passi avanti dell’Ue, anche se li trovo un pò timidi.

I ricollocamenti in questo momento – attacca – sono meno dell’1% di quanto promesso”. Anche sul nodo spinoso delle impronte, che l’Italia non avrebbe raccolto a sufficienza, definisce la discussione “surreale”. “I riconoscimenti, anche quelli fotometrici, vanno fatti. E noi lo facciamo da mesi: siamo ormai oltre il 90% dei nostri impegni. Una polemica – conclude – che ha poco senso di esistere”.

Ma attorno sulla questione di migranti e rifugiati è un rimpallo di accuse. Ed i numeri mostrati dalla presidenza lussemburghese dimostrano che l’intera politica dell’immigrazione disegnata dalla Commissione non funziona. Francia e Germania insistono perché l’Italia apra i centri di “ritenzione”. Nel pre-vertice del Ppe Angelino Alfano aveva però già avvertito: “Bisogna ripartire con i ricollocamenti ed i rimpatri, altrimenti il sistema salta”. E se anche tutti sono ormai convinti che la chiave è rafforzare la frontiera esterna, è “controversa” anche l’idea di un corpo di guardie di frontiera europea che intervenga anche quando un paese non vuole l’aiuto. Unica buona notizia della giornata, l’accordo di Skhirat per un governo di unità nazionale in Libia. “Una forma molto importante per la pace, c’è ancora da lavorare ma è un ottimo inizio” twitta Renzi che ringrazia Paolo Gentiloni.

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1 commento

  1.   

     

    Che Renzi ci provi a contestare le direttive Tedesche, e’ un bene. I piccoli Paesi  lo hanno subito sostenuto: Portoghesi, Belgi, Corbyn, Austriaci…mentre la Gauche, “pute” Francese, con Moskovici, si e’ schierata subito per sostenere gli interessi Tedeschi.
    Se poi Renzi fosse capace di dire NO, almeno una volta, Il Kapo’ Schulz , capirebbe che l’Italia e’ un grande Paese con peso rilevante, il Maggiore del Mediterraneo. Le Sanzioni erano una occasione imperdibile: Doveva dire NO, l’Italia le Cancella.
    Invece No. Non  difende gli Italiani, ma solo la sua Concubina Politica Maria Elena , con cui  Tradisce l’Italia, e di cui mantiene tutti i familiari banchieri e non. Fossero questioni di sesso..magari..! Sono questioni di interessi Loschi che generano  Sfiducia nelle Istituzioni, che dall’Estero considerano come una ferita grave di un paese moribondo a cui possono infliggere qualsiasi diktat. Doppio danno per gli Italiani, che vivono in un Paese diviso dal malgoverno, dalle fazioni, dal Malaffare, e quindi considerati uno scarto d’Europa. Nessuna considerazione: ci asfaltano quando vogliono, ma non disperiamo: Il prossimo Premier sara’ peggiore.