Due banche su 33 non hanno superato il secondo round di stress test della Federal Reserve. Mentre le grandi banche di Wall Street hanno ottenuto il via libera ai loro piani relativi alla distribuzione di dividendi e al riacquisto di titoli propri, le divisioni americane di Deutsche Bank e Santander sono state bocciate.
Per la controllata del gruppo tedesco, si tratta del secondo anno di fila; quella della banca spagnola diventa invece la prima banca a non essere promossa per il terzo anno di fila. La banca centrale americana, che mercoledì 28 giugno a mercati Usa chiusi ha pubblicato i risultati di test entrati in vigore dopo la crisi finanziaria del 2008, ha citato nel caso dei due istituti eropei “una debolezza generale e sostanziale” nei loro piani sui capitali. E per quanto progressi siano stati fatti rispetto all’ultima versione dei test del marzo 2015, essi sono stati giudicati insufficienti. Non avendo superato quella che formalmente è chiamata la Comprehensive Capital Analysis and Review, le divisioni Usa di Deutsche Bank e Santander non possono distribuire capitali alle loro rispettive controllanti. Il gruppo tedesco ha spiegato che la sua sussidiaria Deutsche Bank Trust Corporation non ha fatto richiesta di premiare gli azionisti; la sussidiaria rappresenta il 15% circa degli asset Usa totali della controllante.
Dal canto suo l’amministratore delegato di Santander Holdings USA, l’entità bocciata dalla Fed e controllata dalla banca spagnola, ha riconosciuto “i progressi fatti ma la nostra pianificazione interna su capitali, controlli interni, governance, stress test e supervisione richiedono ulteriori miglioramenti per centrare le aspettative dei regolatori”. Il top manager, Scott Powel, ha però garantito che “siamo finanziariamente solidi. Il risultato non condiziona la nostra capacità di servire i consumatori”. Il gruppo da lui guidato controlla il 59% di un’istituto texano che fornisce veicoli finanziari e prestiti non garantiti ai consumatori. Tra le banche americane, l’unica ad avere ricevuto dalla Fed un via libera condizionato è stata Morgan Stanley. Se l’anno scorso aveva rivisto nell’arco di pochi giorni i suoi piani sui capitali pur di ottenere l’ok dei regolatori, quest’anno è stato ripreso per la sua “debolezza” nei suoi processi interni.
Entro il 29 dicembre prossimo dovrà ripresentare il suo piano ma se la Fed resterà insoddisfatta, potrà congelare i programmi della banca. Per il momento il gruppo ha comunque annunciato un aumento del dividendo trimestrale a 20 da 15 centesimi e un nuovo piano di buyback per 3,5 miliardi. Anche Bank of America e Citigroup hanno annunciato cedole più ricche e nuovi programmi di riacquisto di azioni proprie. Non a caso i titoli di questi e altri istituti di credito hanno brindato nel dopo mercato.