Stati Uniti e Israele firmeranno mercoledì 14 settembre l’intesa che prevede da parte di Washington aiuti militari pari a 38 miliardi di dollari in dieci anni, 3,8 l’anno. L’accordo era stato annunciato martedì 13 settembre dal Dipartimento di Stato Usa.
L’ammontare degli aiuti, sottolineano i media americani, è il più alto che gli Stati Uniti abbiano mai deciso a favore di un Paese alleato. Finora Washington versava ad Israele 3,1 miliardi di dollari l’anno. All’intesa si è arrivati dopo un negoziato lungo e faticoso che ha conosciuto anche momenti di tensione. Negoziati resi difficili anche dai freddi rapporti tra il presidente americano Barack Obama e il premier israeliano Benyamin Netanyahu. Quest’ultimo chiedeva, infati, almeno 4 miliardi di dollari l’anno.
Israele, ex presidente Shimon Peres colto da ictus
Intanto l’ex presidente israeliano, Shimon Peres, resta in condizioni gravi ma è stabile in seguito all’ictus che lo ha colpito la sera di martedì 13 settembre. Lo riferisce il bollettino medico dello Sheba Medical Centre at Tel HaShomer di Ramat Gandel dove si trova ricoverato. Il Premio Nobel per la Pace “ha passato la notte senza altri incidenti. È stabile ma ancora in gravi condizioni”, ha dichiarato il direttore Yitzhak Kreiss parlando in israeliano, poi rispondendo in inglese ha usato l’aggettivo “critico” per definire le condizioni del 93enne ex capo di Stato.
Il medico personale e genero di Peres, Raphy Walden, ha aggiunto che ha risposto agli stimoli quando è stata tolta la sedazione: “Sembrava che seguisse quello che dicevamo. La prossima volta che allevieremo la sedazione spero che riusciremo a entrare in contatto con lui. Le possibilità che sopravviva sono comunque piuttosto buone”.