Voluntary Disclosure: capitali di piccoli evasori, l’85% dalla Svizzera

Nella procedura di emersione degli asset detenuti all’estero, si sta registrando un vero e proprio boom di rientro dei capitali nel nostro Paese. Secondo i dati elaborati da …

Nella procedura di emersione degli asset detenuti all’estero, si sta registrando un vero e proprio boom di rientro dei capitali nel nostro Paese.
Secondo i dati elaborati da GSA che nell’ambito della Voluntary Disclosure ha lavorato circa 3 miliardi di asset, poco meno del 10% di quanto rientrato a fine settembre 2015, il 53,7% ha riguardato patrimoni inferiori al milione di euro, il 21,1% tra 1 e 2 milioni di euro, il 15,9% tra 2 e 5 milioni di euro, il 5,5% tra 5 e 10 milioni di euro e il 3,8% oltre 10 milioni di euro.
A livello di localizzazione, invece, l‘85% degli asset proviene dalla Svizzera, il 7,3% dal Lussemburgo, il 2,3% dal Liechtenstein, il 2% da Monaco e l’1% da Guernsey; il rimanente è frammentato tra altri paradisi fiscali, tra i quali le Bahamas.
A fornire uno spaccato dettagliato dell’operazione è Generale Servizi Amministrativi (GSA), joint venture tra il Gruppo MutuiOnline, società quotata a Piazza Affari con oltre 1.000 dipendenti e una capitalizzazione di borsa di poco inferiore ai 400 milioni di euro, e Generale Fiduciaria, fiduciaria professionale e indipendente dal sistema bancario.
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