Zingales: come vanno difese le imprese italiane

Un misto di incapacità e miopia politica ci impedisce una difesa dei nostri diritti economici in Italia e nel mondo, condannandoci ad un patriottismo straccione che finisce per …

Un misto di incapacità e miopia politica ci impedisce una difesa dei nostri diritti economici in Italia e nel mondo, condannandoci ad un patriottismo straccione che finisce per danneggiare il nostro Paese.

Dopo la reazione francese all’acquisizione da parte dell’italiana Fincantieri dei cantieri navali di Saint-Nazaire, alcuni lettori mi hanno scritto adirati: perché noi dovremmo accettare gli investimenti francesi in Italia, quando i francesi ostacolano in tutti i modi gli investimenti delle nostre imprese nel loro Paese? La domanda è più che legittima e merita una risposta adeguata.

Ci sono due modi di difendere le imprese italiane. Il primo è quello di utilizzare la nostra diplomazia per assicurarci che, sia a livello europeo che a quello internazionale, le nostre imprese non siano ingiustamente discriminate. Questo non vale solo nel caso di acquisizioni, come quella di Fincantieri.  Ma vale ancora di più per le direttive europee decise a Bruxelles, che spesso colpiscono ingiustamente le nostre imprese. Sarebbe compito dei nostri funzionari e dei nostri politici assicurarsi che le decisioni prese in sede comunitaria se non favoriscono, almeno non creino danno alle nostre imprese.

Il secondo modo di difendere le imprese italiane è quello di creare difficoltà politiche contro le acquisizioni delle nostre imprese da parte di stranieri, come ventilato dal Ministro Calenda e dal Governo Gentiloni nel caso degli acquisti di azioni Mediaset da parte della francese Vivendi.

È ovvio che per l’interesse generale il primo modo di difendere l’italianità è di gran lunga superiore al secondo. Invece di contribuire all’escalation di una guerra commerciale, si contribuisce a rendere effettivo un principio di imparzialità che, alla lunga, beneficia tutti.

Meno ovvio, ma proprio per questo più importante, è che il primo metodo domina il secondo anche dal punto di vista dell’efficacia. L’Italia non è né la Cina, né gli Stati Uniti, e neppure la Germania. Queste nazioni hanno un grande mercato interno da difendere. Per questi Paesi vale la pena di rischiare delle ritorsioni sui mercati esteri, pur di proteggere il grande mercato domestico dalle incursioni straniere. Per l’Italia non è così. Perdere accesso ai mercati esteri è di gran lunga più costoso. Da qui la miopia di una politica protezionistica.

Se non bastasse, il primo modo di difendere le imprese italiane è superiore al secondo anche da un punto di vista strategico. L’Italia non ha la forza politica di Cina, Stati Uniti, e Germania. Quindi non può vincere le dispute internazionali con la forza. Lo può fare solo con il supporto delle norme internazionali e della ragione. Da qui l’importanza che l’Italia applichi queste norme in modo rigoroso nel nostro Paese. In caso contrario non avrebbe alcuna legittimità per chiedere una loro applicazione a livello internazionale.

Perché allora i nostri governi sembrano sempre adottare la strategia perdente? Innanzitutto, perché è una strategia con un immediato ritorno d’immagine. È facile ergersi a parole a difesa dell’italianità delle imprese, più difficile difendere le ragioni delle imprese italiane nel segreto di una commissione europea o nei colloqui bilaterali riservati con i principali esponenti politici degli altri Paesi.

Temo che il secondo motivo sia perché la nostra burocrazia e i nostri governi non hanno le risorse umane e le capacità tecniche per elaborare delle tesi e sostenerle con le appropriate motivazioni a livello europeo e mondiale. Non siamo riusciti neppure a opporci a livello europeo a un’accelerazione dell’introduzione della regola del bail in (inizialmente programmata per il 2018) quando sapevamo i danni che questa nuova regola avrebbe prodotto sul nostro debole sistema bancario. Come possiamo sperare che i nostri governi contestino con successo a Francia e Germania i loro abusi?

Ma c’è un altro motivo per cui i governi italiani tendono ad adottare la strategia perdente per difendere gli interessi nazionali. Anche se non beneficia la nostra economia nel suo complesso, la difesa ad personam (o ad aziendam) produce grandi benefici immediati a qualche imprenditore nostrano.  La difesa dell’italianità di Alitalia fatta da Berlusconi e dai “patrioti” non ha beneficiato nel lungo periodo la nostra compagnia di bandiera, ma ha permesso a Carlo Toto di uscire brillantemente dal suo investimento in AirOne.  Lo stesso vale per la difesa di Mediaset: non è nell’interesse dell’Italia, ma solo della famiglia Berlusconi.

Insomma un misto di incapacità e miopia politica ci impedisce una difesa dei nostri diritti economici in Italia e nel mondo, condannandoci ad un patriottismo straccione che finisce per danneggiare il nostro Paese. E poi ci stupiamo se gli Italiani stanno diventando anti-Europa? Con questa classe politica in Europa non riusciamo a sopravvivere. O la cambiamo o finiremo per uscire dall’Europa per disperazione.

di Luigi Zingales

Questo articolo e’ stato originariamente pubblicato da Il Sole 24 Ore, che ringraziamo

(segnalato da mazzoni, grazie)

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6 commenti

  1.   

    Sicuramente avere un governo autorevole che difende le aziende nazionali è sempre positivo e a volte determinante, se poi riesce a difendere il sistema Paese da provvedimenti esterni che possono nuocere al tessuto produttivo e commerciale nazionale, allora si può sperare in un futuro di crescita e benessere economico. Noi purtroppo, ormai da molti anni, abbiamo governi politicamente inesistenti, appiattiti sulle richieste e imposizioni che arrivano da Bruxelles, Francoforte e New York. In pratica per sapere cosa accadrà in Italia è più utile telefonare alla Merkel che a Gentiloni.   

  2.   

    Si, infatti sembra di fare un sudoku se si va giù fino in grecia (poveri) lungo la costa trovi slovenia si euro, croazia no euro, montenegro si euro, albania no euro poi grecia si euro per bacco! mi accorgo adesso hanno iniziato ordinatamente il fallimento da sud! Giusto l’errore fatto per spiegare lo sfascio dell’europa , se l’avessi scritto apposta non ci sarei riuscito . Per Voi questa è europa? Senza la Russia che ci ha chieso anche due giorni fa di mandare specialisti per la neve caduta sui terremotati, hanno veramente specialisti e noi gli abbiamo risposto con le sanzioni. Non posto articoli di Vesti e Sputnik che non mi censuriate tutte le verità qui sopra perchè il Parlamento Europeo ha severamente sconsigliato tali letture (avete presente il bollettino fuori dalla chiesa che indica giornali, libri e tramissioni/films permessi?) ecco cosa è l’EU oltre alle banke di Monti e Draghi ovviamente, una religione oscurantista.

    Originariamente inviato da m.mazzoni: Giuro la Slovenia ha l’euro e anche delle belle monete che puoi vedere al link sotto. https://it.wikipedia.org/wiki/Monete_euro_slovene
     

    Originariamente inviato da nerio: Questo Zingales parla al vento? Si rende conto che NOI non siamo una nazione, ma una colonia Usa/De. Siamo persino impossibilitati indire un referendum per scegliere se restare o uscire dalla UE così come ci hanno cacciato dentro a forza Mortadella&Co. che è una bufala pazzesca perchè ognuno degli altri stati ci sta ma come vuole o non ci sta per nulla. La Germania ci sta col marco, la Croazia ci sta senza Euro e senza schengen, la Slovenia ci sta con Schengen ma senza euro, Danimarca e Svezia con Shengen ma senza euro, la Norvegia è Nato anzi comanda attualmente la Nato Ue ma non sta in Ue per niente atro è del club dei 4, poi c’è chi è Europa geograficamente e molto come SVizzera ma è sempre del club esclusivo dei 4, non parliamo dei paesi ex patto di Varsavia poi che la Polonia ha in costituzione l’obbligo di mantenere la moneta nazionale. Quindi per chi parla Zingales per gli zingali?

     

     

  3.   

    Giuro la Slovenia ha l’euro e anche delle belle monete che puoi vedere al link sotto.
    https://it.wikipedia.org/wiki/Monete_euro_slovene

    Originariamente inviato da nerio: Questo Zingales parla al vento? Si rende conto che NOI non siamo una nazione, ma una colonia Usa/De. Siamo persino impossibilitati indire un referendum per scegliere se restare o uscire dalla UE così come ci hanno cacciato dentro a forza Mortadella&Co. che è una bufala pazzesca perchè ognuno degli altri stati ci sta ma come vuole o non ci sta per nulla. La Germania ci sta col marco, la Croazia ci sta senza Euro e senza schengen, la Slovenia ci sta con Schengen ma senza euro, Danimarca e Svezia con Shengen ma senza euro, la Norvegia è Nato anzi comanda attualmente la Nato Ue ma non sta in Ue per niente atro è del club dei 4, poi c’è chi è Europa geograficamente e molto come SVizzera ma è sempre del club esclusivo dei 4, non parliamo dei paesi ex patto di Varsavia poi che la Polonia ha in costituzione l’obbligo di mantenere la moneta nazionale. Quindi per chi parla Zingales per gli zingali?

     

  4.   

    si bravo ma tu che proponi invece di dire questo no, questo no, questo nemmeno, questo fa schifo, questo no, questo e’ una schifezza, che proponi in concreto? Hai mai costruito qualcosa, invece di distruggere, nella tua vita? Tipico atteggiamento da web, a buttar fango sono capaci tutti. E per favore non dire a me: “e tu che proponi”. Io non propongo nulla perche’ non e’ il mio compito e se debbo essere sincero non mi interessa, le cose mi stanno bene cosi’…. ma mi da fastidio il disfattismo apocalittico di quelli come te, quando leggo questi commenti.
     

    Originariamente inviato da nerio: Questo Zingales parla al vento? Si rende conto che NOI non siamo una nazione, ma una colonia Usa/De. Siamo persino impossibilitati indire un referendum per scegliere se restare o uscire dalla UE così come ci hanno cacciato dentro a forza Mortadella&Co. che è una bufala pazzesca perchè ognuno degli altri stati ci sta ma come vuole o non ci sta per nulla. La Germania ci sta col marco, la Croazia ci sta senza Euro e senza schengen, la Slovenia ci sta con Schengen ma senza euro, Danimarca e Svezia con Shengen ma senza euro, la Norvegia è Nato anzi comanda attualmente la Nato Ue ma non sta in Ue per niente atro è del club dei 4, poi c’è chi è Europa geograficamente e molto come SVizzera ma è sempre del club esclusivo dei 4, non parliamo dei paesi ex patto di Varsavia poi che la Polonia ha in costituzione l’obbligo di mantenere la moneta nazionale. Quindi per chi parla Zingales per gli zingali?

     

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    Questo Zingales parla al vento? Si rende conto che NOI non siamo una nazione, ma una colonia Usa/De. Siamo persino impossibilitati indire un referendum per scegliere se restare o uscire dalla UE così come ci hanno cacciato dentro a forza Mortadella&Co. che è una bufala pazzesca perchè ognuno degli altri stati ci sta ma come vuole o non ci sta per nulla. La Germania ci sta col marco, la Croazia ci sta senza Euro e senza schengen, la Slovenia ci sta con Schengen ma senza euro, Danimarca e Svezia con Shengen ma senza euro, la Norvegia è Nato anzi comanda attualmente la Nato Ue ma non sta in Ue per niente atro è del club dei 4, poi c’è chi è Europa geograficamente e molto come SVizzera ma è sempre del club esclusivo dei 4, non parliamo dei paesi ex patto di Varsavia poi che la Polonia ha in costituzione l’obbligo di mantenere la moneta nazionale. Quindi per chi parla Zingales per gli zingali?

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    questo zingales non mi ispira nessuna fiducia