Si apre oggi sul Mot, per chiudersi mercoledì o in anticipo domani in funzione delle richieste, il collocamento dedicato al pubblico retail del nuovo Btp Italia. La decima edizione del titolo del Tesoro italiano agganciato all’inflazione ha taglio minimo da mille euro e durata di otto anni. Mentre l’offerta per gli istituzionali avverrà il 20 ottobre (taglio minimo 100 mila euro).
Milano Finanza in edicola calcola che basta ipotizzare un’inflazione allo 0,5% perché il Btp Italia offra un rendimento lordo ben più elevato di quello pagato dai Btp tradizionali, cioè non legati all’indice dei prezzi al consumo. Il calcolo è ancora più a favore dei Btp Italia, se si tiene in considerazione anche il bonus del 0,4% lordo riconosciuto dal Tesoro agli investitori retail che abbiano sottoscritto i titoli in emissione e intendano tenerli in portafoglio sino a scadenza.
Per questo motivo, scrive sempre Milano Finanza, tenendo anche conto del fatto che nei prossimi mesi i mercati dovranno affrontare una serie di incognite non proprio trascurabili, il nuovo Btp Italia potrebbe rappresentare un’ottima soluzione di investimento, in grado di associare il basso rischio a un rendimento potenzialmente interessante se il Paese tornerà a crescere.
Il titolo, che ha scadenza 24 ottobre 2024, offre una cedola reale minima garantita dello 0,35%, così come comunicato dal Tesoro venerdì 14 ottobre, con quella definitiva che sarà comunicata a chiusura del collocamento il prossimo 20 ottobre.
Come sempre, il titolo offre una cedola semestrale indicizzata all’andamento dei prezzi al consumo (esclusi i tabacchi) e contestualmente il capitale verrà rivalutato in base all’inflazione. Come è tradizione, per i risparmiatori ci sarà un premio fedeltà, pari al 4 per mille lordo per chi acquista il titolo in emissione e lo detiene fino alla scadenza.
Inoltre, come per gli altri titoli di Stato a medio lungo termine, non è prevista alcuna commissione bancaria per gli investitori che comprano il Btp Italia in emissione la cui tassazione sui rendimenti ha aliquota al 12,5% al posto del 26% previsto per le altre rendite finanziarie (ad esclusione di fondi pensione e buoni fruttiferi).
Fonte: Milano Finanza
***
Oggi al via il Btp Italia: conviene sottoscrivere? Tra la cedola minima garantita, premio fedeltà, il codice ISN, i rischi e le caratteristiche dell’emissione del titolo di stato legato all’inflazione italiana, consideriamo se conviene investire sul Btp Italia nella seconda emissione 2016 che parte oggi, lunedì 17 ottobre, per gli investitori privati e avrà fine nella giornata di mercoledì.
Aggiornamento: al momento il volume delle domande ammonta a 205,844 milioni di euro.
Oggi, lunedì 17 ottobre 2016, si parte con la seconda asta per il collocamento del BTP Italia 2016 dell’anno, la decima dalla nascita di questa tipologia di titolo di stato legato all’inflazione, con la consueta scadenza di 8 anni.
Lo scorso venerdì è stata svelata la cedola garantita per il Btp Italia con durata 8 anni e emissione dal 17 al 19 ottobre 2016 per gli investitori retail – il 20 ottobre sarà dedicato alla sottoscrizione da parte degli istituzionali.
La cedola minima è stata fissata allo 0.35%, più bassa della cedola garantita all’emissione di aprile allo 0.40%: in poche parole, sebbene sia necessario attendere la cedola definitiva che sarà nota alla fine dell’emissione, il tasso non potrà in nessun caso essere più bassa della cedola sopra indicata.
Per il Btp Italia la cedola minima è un fattore importante da considerare, poiché il rendimento su questa tipologia di titolo di Stato è legato all’inflazione del Paese assai incerta. Anche in caso di deflazione, dunque, il rendimento del Btp Italia resiste, seppur non sia particolarmente interessante.
La durata del Btp Italia, come di consueto, è fissata a 8 anni con premio di fedeltà per i soggetti che deterranno il titolo fino a scadenza.
Ricapitoliamo le caratteristiche del Btp Italia 2016, i rischi e tutto ciò che c’è da sapere. Conviene sottoscrivere?
Btp Italia 2016, da oggi l’emissione: caratteristiche
Le caratteristiche dell’asta per i Btp Italia con emissione dal 17 ottobre 2016 sono state indicate direttamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Intanto ricordiamo che il Btp Italia rappresenta un titolo di stato legato all’indice dei prezzi al consumo italiano al netto dei tabacchi.
La cedola annua minima garantita, come anticipato, è fissata allo 0.35% mentre il tasso definitivo verrà reso noto a chiusura dell’asta. All’asta di aprile la cedola garantita era allo 0.40%
Il codice ISIN del Btp Italia in oggetto è IT0005217762.
La seconda emissione 2016 del Btp Italia avrà luogo in due fasi distinte:
- fase 1 per gli investitori privati. Da lunedì 17 ottobre al 19, salvo l’ipotesi di una chiusura anticipata, gli investitori potranno sottoscriver il Btp Italia direttamente online a zero commissioni sul mercato MOT.
- fase 2 per investitori istituzionali. Prevista solo ed esclusivamente per questa categoria.
Btp Italia e il premio fedeltà
Il Btp Italia è l’unico titolo di stato italiano che prevede quello che il mercato ha soprannominato «Premio di Fedeltà».
La scadenza del Btp Italia è 8 anni: l’investitore che detiene i titoli dalla loro emissione fino alla scadenza riceve un premio di fedeltà equivalente al 4 per mille calcolato sul valore dell’investimento.
Btp Italia al via oggi, 17 ottobre: i rischi
Sebbene alcuni definiscano l’investimento in Btp Italia come sicuro, esistono alcuni rischi legati alla sottoscrizione di questo strumento, soprattutto a causa del suo legame con l’inflazione.
Gli ultimi dati sui prezzi al consumo pubblicati dall’Istat si riferiscono al mese di settembre e mostrano una variazione dell’indice FOI (l’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati), al netto dei tabacchi, in calo dello 0.2%, mentre per l’anno si registra un rialzo dello 0.1%.
La tendenza dell’inflazione, come è chiaro analizzando l’andamento dell’indice negli ultimi mesi, rimane orientata al ribasso.
Per averne conferma basti guardare il grafico dell’andamento dell’indice dei prezzi al consumo in Italia da inizio 2016.
A riguardo, oltre al rischio di bassa inflazione, è da citare il rischio di default per l’Italia – anche se relativamente poco probabile. Più probabile, invece, un netto peggioramento dei conti pubblici dello Stato italiano, senza contare i forti rischi che circondano il referendum costituzionale in programma a dicembre e le trattative per la Brexit. L’Italia è esposta ad un rischio crollo del surplus commerciale (e non solo) nel caso in cui al Regno Unito venga bloccato l’accesso al mercato unico.
Btp Italia: conviene sottoscrivere?
Conviene investire sul BTP Italia 2016? Come sempre, dipende dalla propria propensione al rischio e al profilo dell’investitore.
Gli italiani, popolo di risparmiatori, possono vedere il Btp Italia 2016 un’alterativa assai più sicura dei titoli bancari, considerate le forti difficoltà del comparto esplose a causa degli alti livelli di crediti deteriorati e della mala gestione.
La vittoria del BTP Italia si rafforza con il paragone al tasso negativo su alcuni titoli di Stato, ai rendimenti dei conti deposito e dei buoni fruttiferi postali.
Sul fronte dell’investimento speculativo, invece, il Btp Italia 2016 non fa gola: sul mercato si trovano altri titoli con rendimenti più appetibili – anche se a fronte di un rischio maggiore.
In conclusione, se si sia “semplici” risparmiatori o investitori speculativi, rimane il caso di considerare la partecipazione all’emissione del Btp Italia ad ottobre 2016 considerando il contesto attuale, in cui la crescita dell’economia a livello mondiale debole e le estreme incertezze geopolitiche giocano un ruolo importante all’interno del mercato.
In questo scenario è utile avere titoli come il Btp Italia 2016 nel proprio portafoglio con una scadenza media come quella di 8 anni – tanto ampia da far sperare l’arrivo di novità positive quanto relativamente contenuta a fronte delle estreme incertezze interne e internazionali. A questo c’è da aggiungere il peso, anch’esso relativo, del premio di fedeltà per chi detiene il Btp Italia fino a scadenza.
Btp Italia: investimento sicuro secondo Cannata (MEF)
Maria Cannata è il direttore del debito pubblico al Ministero dell’Economia e delle Finanze ed ha spiegato il perché conviene investire nel Btp Italia 2016.
Il titolo ha «un rendimento visibile», le sue quotazioni rimangono «sempre vicino alla pari mentre il rischio con un titolo nominale è di subire delle perdite». Fino a parlare in modo ancor più chiaro: «è un titolo che piace e dà molta sicurezza».
Rimaniamo in attesa dei dati sulla partecipazione all’emissione del Btp Italia di ottobre 2016. Le aste passate hanno visto un rendimento non diverso dai Btp “classici” con scadenza identica, seppur più rischiosi e volatili.
Fonte: Forexinfo.it