I dubbi e le incertezze del post Brexit si abbattono sul mercato del lavoro. Secondo un’analisi condotta dalla Recruitment and employment Confederation, gli esiti del referendum hanno provocato in UK, nel mese di luglio del 2016, il più grande calo dei colloqui di lavoro mai verificatosi dal 2009 a oggi. Inoltre, il numero di occupazioni a tempo indeterminato è diminuito, sempre a luglio, per il secondo mese consecutivo. A “salvarsi” è solo il nord dell’Inghilterra.
Cresce invece il numero di lavoratori a tempo determinato, anche se le stime dicono che i numeri sono nettamente contenuti, anzi, la crescita è la più debole degli ultimi 10 mesi, a causa delle incertezze sulle prospettive future, che suggeriscono alle aziende di avere “parsimonia” della distribuzione di incarichi e posti di lavoro.
Secondo l’amministratore delegato di Rec, Kevin Green, “il mercato del lavoro nel Regno Unito ha subito una caduta libera drammatica a luglio. La domanda di personale rimane forte e le offerte di lavoro in costante aumento, ma il forte calo dei collocamenti dice che le imprese sono molto caute nell’impegnarsi in nuove assunzioni. Questa turbolenza economica – conclude Green – è dovuta certamente alla scelta popolare di lasciare l’Unione europea”.
I dati della Confederazione ricalcano esattamente quelli della Banca d’Inghilterra, che ha previsto un aumento fisiologico della disoccupazione nel Regno Unito.
Prezzi delle abitazioni in ribasso
C’è però un segno meno che fa piacere ai cittadini del Regno Unito. È quello dei prezzi delle case, che è sceso dell’1% a luglio, con “segnali che la crescita dei prezzi delle abitazioni sta rallentando”. A riportare i dati è l’indice dei prezzi Halifax. L’inversione di tendenza restituisce ossigeno ai compratori, visto che i prezzi fino a luglio erano saliti dell’8,4% rispetto allo stesso periodo del 2015 (gli economisti stimavano un aumento dell’8,8%), ma pesa sui conti delle agenzie immobiliari e dei venditori, anche se Halifax dice che è ancora troppo presto per misurare il reale impatto della Brexit sul mercato e tutto il suo indotto.
Eppure le vendite di case, almeno fino al referendum del giugno scorso, avevano avuto un’accelerata (11% rispetto all’anno precedente). Da aprile, invece, alla vigilia delle urne il primo sostanziale declino. Segno che in Uk qualcuno aveva già capito l’andazzo, anche prima della politica e delle istituzioni.