(WSC) MILANO – Nonostante la crisi pandemica, nel corso del 2020 i rating sulle banche italiane sono rimasti nel complesso “invariati”, anche se restano i rischi per un abbassamento dei giudizi. E’ quanto indica S&P Global Ratings in un report pubblicato oggi sulle banche italiane dal titolo: “For Italian Banks, The Big Test Could Come In 2021” (Per le banche italiane il grande esame potrebbe arrivare nel 2021). L’agenzia ricorda di aver abbassato a “negativo” l’outlook di diversi istituti italiani per riflettere i rilevanti effetti della pandemia sull’economia e l’incertezza sulla reale entita’ dei danni strutturali in diversi settori e come questi avranno impatto sul sistema bancario. “Ci aspettiamo di avere chiarezza sui danni che la pandemia produrra’ sui bilanci delle banche una volta che avremo i dati sul recupero dell’economia quando alcune delle misure di sostegno saranno gradualmente alleggerite”, si indica nel rapporto, aggiungendo che comunque “sappiamo gia’ che la qualita’ degli asset peggiorera’ in modo significativo”. Anche se gia’ nel 2020 molte banche hanno portato avanti svalutazioni sui crediti, “il picco” per S&P Global Ratings sara’ raggiunto nel 2021.
Ad ogni modo, continua l’agenzia, anche se le perdite sono piu’ alte di quelle di altre banche europee, in media, sono inferiori a quelle registrate nella precedente crisi.
Infatti, per S&P Global Ratings la maggior parte delle banche italiane (e anche delle aziende italiane nel complesso) sono arrivate a questa crisi provocata dal Covid-19 in una condizione migliore rispetto al periodo 2008-2014. S&P Global Ratings ritiene che per molte banche l’impatto di questa situazione sara’ “gestibile”, mentre qualcuna appare “piu’ vulnerabile”. In particolare, tra queste ultime rientrano quelle che non hanno ancora completato la pulizia dei problemi ereditati dal passato o quelle con vulnerabilita’ strutturali dei loro modelli di business pre-covid.
“Prevediamo quindi di vedere una resilienza e performance variabili tra le banche nel momento in cui la recessione si ripercuote sulla qualita’ degli attivi e sui profili finanziari complessivi”, si aggiunge nel report.
S&P Global Ratings ricorda che le banche italiane si sono mosse in “acque turbolente” anche prima, ma questa volta stanno ricevendo l’aiuto significativo e tempestivo delle autorita’ europee e italiane. Gli oltre 140 miliardi di euro di prestiti alle Pmi e alle grandi imprese sono per la gran parte garantiti dallo Stato italiano e al momento stanno contribuendo a limitare le perdite per le banche stesse (non si trasformano in Npl grazie alla garanzia pubblica) e a mitigare l’impatto della pandemia su molte aziende. Inoltre, le misure messe in campo dalla Banca centrale europea permettono agli istituti di continuare ad avere accesso al credito.
Fonte: Radiocor