La commissione di politica monetaria della Bce era contrario a un nuovo programma di QE. Lo avrebbe fatto presente in una lettera firmata fatta recapitare a Mario Draghi e ad altri membri del consiglio di amministrazione. Lo rivela un articolo del Financial Times, secondo cui il messaggio sarebbe stato inviato pochi giorni prima dell’ultima riunione, in cui la Bce ha anche imposto un tasso del -0,5% (dal -0,4% precedente) sui depositi bancari presso l’istituto di Francoforte.
Non è successo spesso, nei suoi otto anni alla guida della Bce, che Draghi sia andato contro il parere della commissione. Detto questo, il parere non è vincolante. Aiuta però a dare la misura di quanto la decisione di Draghi sia stata osteggiata. Tanto da portare alle dimissioni del falco Sabine Lautenschlager.
Nuovo QE Bce: patata bollente in mano a Lagarde
Le indicazioni del comitato si basano solitamente sull’andamento dei mercati finanziari e sul parere dei membri del board della Bce. Da quando il nuovo pacchetto di stimolo monetario ha visto la luce, diversi paesi membri dell’Eurozona hanno espresso la loro contrarietà, tra cui Germania, Paesi Bassi, Francia e Estonia.
Sul recente taglio dei tassi sembra che ci siano invece meno divisioni in seno al consiglio. Queste differenze di veduta marcate rendono assolutamente da non perdere la prossima riunione del 24 ottobre. Prima di allora sarà interessante esaminare il contenuto dei verbali del meeting di settembre, che verranno resi noti in giornata.
Uno dei membri del board, Olli Rehn, intanto ha cercato di gettare acqua sul fuoco delle polemiche. Il membro del board ritiene che le capacità di Lagarde di fare squadra dovrebbero riuscire a superare le divergenze di opinioni in seno alla Bce. La banca centrale, inoltre, ha secondo lui tempo a disposizione prima che “i limiti del bazooka monetario diventino un problema” insormontabile.
Bce, cosa ha veramente detto Draghi prima di lasciare il timone a Lagarde
Il compito di Lagarde non sarà affatto semplice, vista la crisi economica sempre più profonda che attraversa la regione. Come ha attestato anche Mario Centeno, capo dell’Eurogruppo, di recente, avvertendo del peggioramento delle previsioni economiche nei prossimi trimestri nell’area della moneta unica.
“Nuovo QE getta le basi per la prossima crisi”
“Se i rischi economici dovessero materializzarsi e il rallentamento più marcato, dove possibile l’orientamento della politica di bilancio deve essere più accomodante e nei Paesi con alto debito non devono essere messe in causa politiche di bilancio prudenti”, ha dichiarato il politico portoghese, precisando che tra i ministri dell’area euro c’è accordo e che “è importante evitare politiche procicliche”.
Stando a quanto riferito da Reuters, venerdì scorso sei ex rappresentanti del board della Bce, tra cui l’ex chief economist Jurgen Stark che se ne andò via in aperta polemica con le politiche accomodanti di Draghi, hanno criticato l’operato dell’istituto sotto la presidenza del banchiere italiano.
Secondo Stark, Ottmar Issing, ed ex membri provenienti da Germania, Francia, Austria e Paesi Bassi, il QE è stato un insuccesso e probabilmente è stato pensato per aiutare i governi più indebitati, come l’Italia. Le politiche eterodosse così aggressive non sono giustificate, hanno inflazionato i prezzi delle case e hanno gettato le basi per una nuova crisi.