Borsa & mercati, che succede

Azioni, obbligazioni, valute, energia.

L’attenzione degli investitori rimane focalizzata sulle dinamiche di inflazione, su quelle dei tassi di interesse e sui conflitti in Ucraina e Medio Oriente. Sul fronte macroeconomico, faro sulle indagini Ue sul sentiment di imprese e consumatori, spesa per consumi francese, pil Spagna e tasso di disoccupazione tedesco.

AZIONI

E’ previsto un avvio debole sui listini azionari europei dopo la chiusura in positivo di Wall Street di ieri. Bene anche le Borse asiatiche che stanno cavalcando lo slancio dato dall’iniezione di stimoli della PBoC. I rischi di una recessione statunitense sono diminuiti, gli economisti sono ottimisti sul fatto che la misura preferita dalla Fed per l’inflazione che verrà pubblicata oggi (l’indice dei prezzi della spesa per consumi personali) confermerà che l’inflazione è sotto controllo.

VALUTE

Dollaro ancora debole, pronto per concludere la quarta settimana consecutiva di ribassi. I dati di ieri hanno suggerito che il mercato del lavoro statunitense è rimasto abbastanza sano, mentre altri rapporti hanno mostrato che i profitti aziendali sono aumentati a un ritmo più robusto di quanto inizialmente previsto nel secondo trimestre, evidenziando una prospettiva economica positiva. Il dollaro, tuttavia, è rimasto in svantaggio, in quanto gli operatori hanno previsto un allentamento di 73 punti base per il resto dell’anno, con il 51% di possibilità di un altro taglio di mezzo punto percentuale, secondo lo strumento FedWatch del Cme Group. La Federal Reserve ha recentemente segnalato uno spostamento dell’attenzione dall’inflazione al mantenimento del mercato del lavoro, con un taglio dei tassi di interesse più ampio del solito, pari a 50 punti base, la scorsa settimana.

OBBLIGAZIONI

I rendimenti dei Treasury trattano contrastati dopo essere stati per lo più in rialzo durante la notte, con il Treasury a 2 anni che ha registrato il maggior guadagno giornaliero in cinque settimane e il tasso di riferimento del Treasury a 10 anni che ha raggiunto il livello più alto dall’inizio di settembre. Gli investitori hanno digerito i nuovi dati economici, tra cui una lettura rivista della crescita economica del secondo trimestre degli Stati Uniti, che ha mostrato che l’economia rimane in buona forma. L’attenzione del mercato si concentra sulla lettura chiave dell’inflazione di venerdì, con le aspettative che propendono per una stampa più fredda e sottotono, hanno detto gli analisti.

ENERGIA

Il petrolio è sceso in Asia. Le prospettive di un aumento dell’offerta da parte di Libia e Arabia Saudita hanno pesato sui prezzi del petrolio portando il Wti sotto i 68 usd al barile. “Secondo recenti notizie, i rappresentanti delle amministrazioni libiche rivali dell’Est e dell’Ovest hanno raggiunto un ‘compromesso’ sulla leadership della banca centrale, aprendo la strada a una potenziale ripresa della produzione petrolifera libica”, affermano gli strategist di Ing. Secondo indiscrezioni di stampa, inoltre, l’Arabia Saudita potrebbe cercare di riguadagnare quote di mercato e iniziare a ridurre i tagli volontari alla produzione a partire da dicembre. ORO Il prezzo spot tratta a 2.690,00 dollari l’oncia.

Fonte: MF NEWSWIRES

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