Contesto di mercato – Il focus si sposta
L’attenzione degli operatori si sta gradualmente spostando su temi macro e geopolitici, dopo la riunione della BCE di ieri che si è rivelata complessivamente interlocutoria, con toni relativamente accomodanti da parte di Draghi. E’ pertanto iniziato nuovamente un forte flusso di acquisti sui titoli governativi, ben sintetizzato ieri dall’ottimo esito dell’emissione di 28Mld$ di Treasury a 7 anni. Continua inoltre la fase di euforia sul mercato dei titoli tecnologici USA, con l’ennesimo nuovo record storico, supportato anche da buoni dati trimestrali come nel caso ieri di Google ed Amazon.
Nel frattempo, negli USA Trump è alle prese con il Congresso, nel tentativo far approvare un provvedimento di emergenza che conceda almeno un’ulteriore settimana di tempo per poter evitare la temporanea chiusura dell’attività del governo. Sul fronte geopolitico, lo stesso Trump ha ammonito sulla possibilità di un conflitto di dimensioni considerevoli se i negoziati con la Corea del Nord dovessero fallire. In questo contesto oggi è atteso il dato preliminare sul PIL USA del primo trimestre che, stando alle indicazioni fornite sia dal consenso di Bloomberg News (+1%) e soprattutto dalla Fed di Atlanta, (+0,2%), potrebbe rivelarsi piuttosto sotto tono. Oggi attesi anche i dati preliminari sull’inflazione dell’area Euro di aprile.
Tassi e congiuntura – Tassi in calo
In area Euro, ieri i toni pacati di Draghi hanno dato luogo ad un calo dei tassi di mercato sia sui titoli core che periferici, nonostante un movimento opposto nella fase iniziale della conferenza stampa, dopo l’indicazione di rischi al ribasso sull’economia in diminuzione. Nessuna discussione sia sulla tempistica del tapering, sia sulle criticità presenti sul mercato dei repo a causa della scarsità relativa di titoli soprattutto tedeschi. Immediata la reazione dei titoli a due anni tedeschi, ritornati in territorio ancor più negativo in prossimità di -0,73%, da -0,69%.
Sul fronte macro, in rialzo come da attese l’inflazione francese di aprile, migliore del previsto la crescita spagnola nel primo trimestre. Oggi saranno pubblicati anche i dati sull’inflazione italiana e dell’area euro. Negli USA ieri è ritornato un corposo flusso di acquisti sui Treasury, in particolare sulla parte a lungo termine. La citata emissione di Treasury a 7 anni ha riscosso un livello record di copertura dell’offerta (circa l’82%) da parte dei cosiddetti indirect bidders, tra cui figurano banche centrali e fondi pensione. In Giappone i dati sull’inflazione di marzo hanno continuato a non segnalare sintomi di accelerazione.
Valute – Euro/dollaro poco sotto quota 1,09
I toni ancora accomodanti emersi dalla riunione BCE hanno penalizzato l’euro, anche se il movimento di deprezzamento è risultato piuttosto contenuto. Il cambio EurUsd è così tornato a scambiare sotto quota 1,09, anche se per il momento il supporto in area 1,0850 è riuscito ad arginare le pressioni ribassiste. Si mantiene piuttosto debole lo yen, penalizzato questa notte dai deludenti dati su inflazione e produzione industriale. Si rafforza invece la sterlina (cambio EurGbp in area 0,84) alla vigilia del dato sul PIL del primo trimestre che verrà pubblicato questa mattina.
Commodity – Petrolio volatile
Seduta caratterizzata da un andamento molto volatile delle quotazioni petrolifere che alla fine hanno chiuso di fatto invariate. La notizia relativa alla riapertura del più grande oleodotto della Libia, che potrebbe aumentare subito la produzione del paese di 200.000 b/g, aveva spinto il Brent in prossimità dei 50$/b. Quest’ultimo sta poi recuperando anche nella seduta odierna tornando in prossimità dei 52$/b. Stabili i preziosi dove prosegue la sovraperfomance del palladio, salito al massimo da oltre due anni, che da inizio anno risulta il miglior metallo con un rialzo di quasi il 20%. In lieve recupero le agricole (+0,2%), mentre tornano a calare i metalli non ferrosi (-0,9%) trainati al ribasso dall’alluminio.
Azionario – Prese di profitto sulle borse europee
Ieri le borse europee hanno chiuso in calo con l’indice Stoxx 600 che ha registrato il primo ribasso dal 18 aprile. La più penalizzata è stata Piazza Affari con l’indice settoriale bancario che ha perso il 2,8%. Negli USA i listini hanno chiuso intorno alla parità con l’indice S&P500 che ha sfiorato senza raggiungerlo il massimo storico registrato a marzo. Nuovo record dell’indice Nasdaq. Giornata leggermente negativa per l’indice generale emergente MSCI EM. Stanotte ribassi, anche se contenuti, per la maggior parte delle borse asiatiche dopo le dichiarazioni di Trump sulla Corea del nord. In Europa i listini oscillano intorno alla parità questa mattina.
a cura di Ufficio Market Strategy – MPS Capital Services