I “cigni neri” sono protagonisti delle Previsioni Oltraggiose che BG SAXO, il broker nato dalla joint venture tra Saxo Bank e Banca Generali, che ogni anno immagina scenari estremi – e solitamente improbabili – con conseguenze rilevanti sull’economia e non solo. Non si tratta, quindi, di analisi di mercato ufficiali ma di previsioni audaci il cui scopo è stimolare discussioni e fare riflettere (non solo gli addetti ai lavori) su prospettive non del tutto impossibili.
Tra i cigni neri previsti negli anni dal Gruppo Saxo ci sono anche ipotesi diventate realtà: la Brexit, per esempio, prevista nel 2015; o l’aumento di valore delle criptovalute del 2017 che ha incrementato i guadagni del Bitcoin; e, ancora, la crescita degli investimenti in combustibili fossili nel 2022 con l’inizio della guerra in Ucraina.
Anche nel 2025, BG SAXO osa con 8 “Previsioni Oltraggiose”: dalla crisi del dollaro statunitense in seguito alla rielezione di Donald Trump alla stampa in 3D del primo cuore umano, dal trionfo del gigante tecnologico Nvidia alla caduta dell’OPEC.
“La situazione geopolitica e sociale si presenta globalmente più complessa e confusa che mai. In un contesto già segnato da profonde trasformazioni e tensioni che attraversano il pianeta sin dal periodo post-pandemico, gli eventi straordinari che hanno caratterizzato il 2024 ci impongono una riflessione sull’imprevedibilità del nostro mondo”, dichiara Gian Paolo Bazzani, CEO di BG SAXO. “BG SAXO ha delineato una serie di scenari ipotetici e audaci per il 2025 che, per quanto inverosimili, cercano di stimolare un dibattito su quanto sia fondamentale prepararsi a un futuro sempre più caratterizzato dalle incertezze”.
Ecco gli 8 cigni neri secondo BG Saxo
La rielezione di Trump potrebbe mandare in crisi il dollaro USA – Il primo cigno nero 2025 riguarda la nuova amministrazione Trump: cosa accadrebbe se il Presidente, al suo secondo mandato, decidesse di imporre dazi su tutte le importazioni con l’aiuto di un Dipartimento per l’Efficienza Governativa (DOGE) gestito da Elon Musk? Si interromperebbe la fornitura di moneta necessaria a far girare le ruote del sistema globale e, contestualmente al crollo del dollaro, vedremmo un’ascesa delle criptovalute ma anche del denaro digitale, dell’oro e dell’euro.
Se Nvidia raddoppia il valore di Apple – Ipotesi improbabile, ma suggestiva, è quella che immagina il boom di Nvidia, gigante tecnologico che nel 2025 potrebbe crescere fino a raddoppiare le dimensioni di Apple e diventare così l’azienda più redditizia di tutti i tempi. Il merito sarebbe di un chip rivoluzionario di intelligenza artificiale in grado di aumentare fino a 25 volte le prestazioni dei calcoli AI a parità di energia consumata: con l’impennata dei costi dell’elettricità per i data center, l’innovativo chip conquisterebbe il mercato e le azioni di Nvidia verrebbero scambiate sopra i 250 dollari.
La Cina punterebbe tutto sugli incentivi fiscali – Dopo aver creato la più epica bolla del debito della storia, la Cina scommette sugli incentivi fiscali: secondo questa Previsione Oltraggiosa, nel 2025 la Cina potrebbe puntare sulla reflazione per gestire i rischi inflazionistici con iniziative fiscali per oltre 50.000 miliardi di CNY (circa 7.000 miliardi di dollari). A questo provvedimento si sommerebbero politiche sociali che incentivano le aziende a ridurre l’orario di lavoro per migliorare la qualità della vita delle persone.
La prima bio-stampa 3D di un cuore umano – Il cigno nero più ottimista di BG SAXO riguarda una svolta scientifica: nel 2025 i ricercatori utilizzerebbero la tecnologia avanzata del bioprinting in 3D per stampare un cuore umano completamente funzionale. Partendo da scansioni ad alta risoluzione, gli scienziati potrebbero realizzare un elaborato modello digitale che cattura ogni dettaglio della struttura del cuore; in seguito una biostampante 3D all’avanguardia, stratificando cellule staminali umane e materiali biodegradabili, costruirebbe l’organo artificiale. Un’ondata di innovazione e investimenti sarebbe così in grado di ridisegnare il settore sanitario e allungare la vita di milioni di persone.
Il boom dell’elettrico e la fine all’OPEC – Con il diminuire dei prezzi delle batterie, i veicoli elettrici potrebbero diventare sempre più economici portando alla crisi del mercato petrolifero: la quinta Previsione Oltraggiosa immagina un 2025 in cui, con la perdita di centralità del trasporto a benzina o diesel, l’OPEC (Organizzazione dei Paesi Esportatori del Petrolio) ridurrebbe ulteriormente la propria importanza. Con la fuoriuscita di alcuni Paesi chiave, i membri rimanenti nell’organizzazione aumenterebbero la produzione per assicurarsi una quota di mercato, provocando il crollo del prezzo del greggio.
Una tassa sui data center – Cosa succederebbe se, in seguito all’impennata del prezzo dell’elettricità e all’indignazione pubblica per la crisi energetica, gli USA imponessero alle Big Tech tasse sui data center per l’AI e multe per i centri dati più grandi e energivori? Secondo BG SAXO, questo scenario impossibile aprirebbe nuovi investimenti nel settore, tra parchi solari e centrali elettriche, seppure provocando un nuovo impulso inflazionistico causato dal crescere del prezzo dell’energia.
Se la compagnia assicurativa va in bancarotta dopo la catastrofe ambientale – La settima Previsione Oltraggiosa immagina che nel 2025 una tempesta di dimensioni colossali potrebbe cogliere impreparato il settore assicurativo al punto da provocare negli USA il fallimento di una grande azienda del settore, colpevole di avere sottovalutato i rischi legati al cambiamento climatico. Il governo statunitense si troverebbe ad affrontare una crisi: salvare la compagnia assicurativa, per evitare che altre aziende facciano la stessa fine e che si scateni, anche tra i consumatori, un’ondata di panico. L’evento catastrofico, tuttavia, imporrebbe alle assicurazioni di rivedere i premi legati alle calamità naturali, con una profonda riduzione dei valori delle case in molti mercati.
La sterlina tornerebbe a crescere post-Brexit – L’ultimo cigno nero del 2025 è la rinascita della sterlina britannica: mentre l’economia europea arranca, nel Regno Unito il nuovo governo laburista potrebbe avviare nuove politiche fiscali per riportare la moneta nazionale a valori pre-Brexit, salendo a 1,27 contro l’euro. L’incoraggiamento degli investimenti interni e le prospettive di crescita più solide sosterrebbero la sterlina rispetto all’euro, facendo scendere il tasso di cambio fino a 0,7500.
Fonte: Bluerating