Tassi negativi: droghe monetarie fanno (e faranno) danni enormi

Dipendenza dal denaro facile e dal QE eterno avrà un peso terribile sull'economia mondiale: "sistema perverso, avvelena l'ambiente".

La dipendenza ormai decennale dal denaro facile e dai tassi negativi all’infinito recherà danni tremendi all’economia mondiale. A dirlo è Yuwa Hedrick-Wong, professore di Politica Pubblica presso la Lee Kuan Yew School. Il trend dei tassi negativi o zero viene definito “perverso”, in grado di “avvelenare” l’ambiente economico e aziendale.

Intervenuto durante la conferenza Forbes Global CEO a Singapore, il Chief Economics Commentator di Forbes Asia ha criticato le politiche irresponsabili delle banche centrali, che finiranno per danneggiare i profitti di chi presta denaro, riducendo i margini che le banche sono in grado di generare.

Mentre Mario Draghi, ormai un uomo solo al comando del board della Bce, nonostante il suo mandato prossimo alla scadenza, continua a potenziare i piani di stimolo monetario nella speranza di ravvivare un’economia spenta in Eurozona, il presidente Donald Trump insiste con il chiedere alla Federal Reserve tassi ancora più bassi.

Economia Usa e Eurozona dopate da tassi negativi

In area euro i depositi che le banche effettuano presso la banca centrale hanno tassi negativi (-0,5%). La Bce ha anche adottato un nuovo programma di Quantitative Easing, attirandosi polemiche e critiche anche intestine all’istituto di Francoforte. Secondo Pictet gli effetti negativi sopravanzeranno quelli positivi.

Intanto di recente la banca centrale americana ha tagliato i tassi di un 0,25% e un altro taglio dei Fed Funds sembra in vista. Nemmeno questo sembra tuttavia bastare all’inquilino della Casa Bianca, che sente la pressione di consegnare ai cittadini un’economia sempre più slanciata (o meglio, dopata) in vista delle elezioni presidenziali del 2020.

In settembre Trump ha mandato un tweet in cui chiedeva alla Fed di ridurre ulteriormente il costo del denaro fino allo zero. Evidentemente intimorito dalle prospettive di una recessione, il presidente ha anche evocato la possibilità di imporre tassi negativi anche negli Stati Uniti.

I programmi straordinari di allentamento e la serie di bazooka monetari non possono proseguire all’infinito. E quando termineranno, il pericolo è che si apra un vaso di pandora come successo con la crisi dei mutui subprime. Anche nella migliore delle ipotesi, la pacchia sarà finita per le aziende e i governi.

“La dipendenza dalle droghe monetarie è il problema, non la soluzione”.

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