Il Partito Comunista cinese al potere ha promesso di rafforzare il suo ruolo nel guidare le sue industrie scientifiche e tecnologiche, centralizzando il potere decisionale mentre il Paese deve affrontare lo stop sul fronte commerciale da parte degli Stati Uniti progettato per limitare il suo progresso.
Il partito perfezionerà un meccanismo in base al quale i lavori tecnologici saranno guidati dal Comitato Centrale, secondo l’emittente statale CCTV, che cita una riunione del governo centrale guidata dal presidente Xi Jinping. Il notiziario non ha specificato i dettagli del piano, anche se la dichiarazione segna un’escalation nella priorità di Pechino nei confronti di un settore che i leader cinesi considerano di fondamentale importanza.
Un anno fa, Xi aveva chiesto alla Cina di accelerare la ricerca scientifica e di sostituire le tecnologie straniere con alternative nazionali. Le sue osservazioni facevano parte di una spinta più ampia volta a stimolare sia gli sforzi nazionali che la cooperazione internazionale nel perseguimento dell’indipendenza tecnologica dagli Stati Uniti.
I controlli sulle esportazioni da parte di Washington hanno limitato l’accesso della Cina ai semiconduttori più avanzati, in particolare quelli prodotti da Nvidia, per accelerare l’addestramento dell’intelligenza artificiale.
La Cina sta ora elevando il ruolo del partito nel dirigere la sua lotta contro gli Stati Uniti per la leadership in una serie di tecnologie strategiche, compresi i semiconduttori e l’intelligenza artificiale.
Xi aveva precedentemente incaricato il suo principale collaboratore, l’ex vice premier Liu He, di supervisionare lo sviluppo delle tecnologie dei chip cinesi. Sotto quel regime, l’impegno profuso nella produzione di chip da parte di Huawei Technologies ha prodotto risultati che hanno sorpreso gli osservatori esterni producendo un moderno chip per smartphone senza ricorrere alla tecnologia statunitense.