Ricciardi: “Misure anti Covid insufficienti. Arriverà terza ondata”

In questo quadro la riapertura delle scuole al 50% “non ha senso e andrebbe rimandata almeno fino a metà gennaio".

(WSC) ROMA – Le misure messe in atto per contrastare l’epidemia da Covid non sono sufficienti. “Non credo che basteranno a salvarci dalla terza ondata, ma non vorrei fare polemica. Non vorrei sembrare troppo critico, ma temo che i prossimi dati le sovvertiranno come già successo nel passato. Trovo giusto correlare le regole al livello di contagio, solo che si intravede un’evoluzione negativa della pandemia”. Lo dice Walter Ricciardi alla Stampa, sottolineando che “i dati dicono che gli assembramenti ci sono ancora e che si prepara una terza ondata e la mia impressione è che entro due settimane avremo un aumento del contagio non banale”.

In questo quadro la riapertura delle scuole al 50% “non ha senso e andrebbe rimandata almeno fino a metà gennaio. Come tutte le riaperture del resto – afferma Ricciardi -. È urgente che le Regioni facciano quello che in molti casi hanno tralasciato quest’estate e cioè potenziare l’organizzazione territoriale e le squadre per l’assistenza a domicilio. Purtroppo se la curva si rialza come temo i numero di morti è destinato a salire”.

Riguardo il vaccino AstraZeneca, “è un problema regolatorio – prosegue Ricciardi -. Fda e Ema hanno chiesto più informazioni, ma probabilmente si arriverà ad approvarlo, come ha già fatto Londra. L’approfondimento nasce dal fatto che lo studio presentato riguarda gli effetti di due dosi, che proteggono al 62%, mentre da un errore, che però va provato su larga scala, è emerso che mezza dose più una dose piena proteggono al 90”.

Quanto ai ritardi nella somministrazione, Ricciardi spiega che “purtroppo avere il vaccino non significa automaticamente riuscire a utilizzarlo. Questa prima fase è affidata alle Regioni perché riguarda gli operatori sanitari e Rsa. La speranza è che la situazione migliore con la partenza della campagna nazionale della struttura commissariale guidata da Arcuri, che dovrebbe partire subito, ma se ci si fosse mossi prima la macchina sarebbe già rodata. Non basteranno gli ospedali, serviranno palestre e palazzetti dello sport, si potranno usare i medici specializzandi: vaccinare 50 milioni di persone – conclude – sarà un’impresa titanica”.

“Una pandemia è un evento lungo – afferma il consigliere del ministro della Salute -, da combattere con tante armi. I Paesi asiatici che sono riusciti a controllarla hanno fatto tutti la stessa cosa: test, tracciamento e lockdown mirato precoce. L’Italia nella prima fase si è comportata molto bene, mentre nella seconda si è perso il controllo di test e tracciamento, ritardando il blocco, e ora solo delle chiusure prolungate possono riportare la situazione sotto controllo. In Europa siamo tutti più o meno nella stessa situazione. Il Regno Unito è messo peggio con la variante inglese e le mascherine obbligatorie solo da dieci giorni, mentre la Germania che andava meglio ora pensa di prolungare le chiusure”.

Fonte: AdnKronos

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