La prospettiva di una vittoria di Donald Trump nelle prossime elezioni presidenziali statunitensi ha suscitato preoccupazioni significative riguardo l’imposizione di nuove tariffe, influenzando negativamente le azioni delle aziende europee sensibili all’export, come i produttori di automobili e i gruppi di beni di lusso.
Un paniere di 28 azioni europee esposte ai dazi statunitensi ha registrato una diminuzione del 7% dalla fine di settembre. Queste politiche potrebbero ampliare il divario tra il mercato azionario statunitense, previsto in crescita grazie alle politiche di riduzione delle tasse di Trump, e gli esportatori europei.
Fonte: Financial Times
Trump ha annunciato l’introduzione di tariffe elevate sui beni importati, con dazi del 20% per l’Europa e del 60% per la Cina, una mossa che il Fondo Monetario Internazionale ha avvertito potrebbe minacciare la crescita globale.
Alcune aziende nel paniere di Barclays, come Daimler Truck, Arkema e Diageo, che generano oltre il 30% dei loro ricavi negli USA, sentirebbero particolarmente il peso di queste tariffe.
Nonostante le crescenti preoccupazioni, alcuni analisti ritengono che il pessimismo attorno ai mercati europei sia eccessivo e già riflesso nei prezzi. Inoltre, la crescente probabilità di una “vittoria completa” dei Repubblicani (anche alla Camera e al Senato) sta influenzando i mercati, aumentando la possibilità di una presidenza Trump, che potrebbe, paradossalmente, supportare una ripresa più ampia delle azioni europee, se i mercati rispondessero positivamente ad uno scenario di chiarezza dell’esito elettorale.