La Cina limita il trading azionario per investitori nazionali e offshore

Agli hedge fund quantitativi è stato vietato di vendere azioni in posizioni con leva finanziaria. Anche gli swap transfrontalieri utilizzati per vendere allo scoperto titoli a Hong Kong sono stati limitati.

La Cina sta inasprendo le restrizioni sul trading di investitori istituzionali nazionali e su alcune entittà offshore, mentre le autorità lottano per arginare il crollo dei prezzi azionari.

Questa settimana le autorità di controllo dei mercati a Pechino hanno imposto limiti agli swap transfrontalieri di rendimento totale di alcuni intermediari con i clienti, limitando un canale che può essere utilizzato dagli investitori con sede in Cina per vendere allo scoperto azioni di Hong Kong, hanno confermato a Bloomberg fonti informate della questione, chiedendo di non essere identificate. Allo stesso tempo, ad alcuni broker cinesi che utilizzano questo canale per acquistare azioni della Cina continentale per le loro unità offshore è stato detto di non ridurre le loro posizioni.

Ad alcuni hedge fund che operano con sistemi quantitativi nel frattempo è stato vietato completamente di piazzare ordini di vendita a partire da lunedì, mentre ad altri è stato impedito di tagliare le posizioni azionarie nei loro fondi con leva finanziaria. Si ritiene che queste scommesse, note come strategia di accesso diretto al mercato, abbiano amplificato la recente svendita di titoli di società quotate a piccola capitalizzazione (small cap), hanno aggiunto le fonti.

La Cina sta cercando di stabilizzare i mercati dopo che i prezzi in borsa sono scesi al minimo di cinque anni in una seduta caotica lo scorso venerdì.

>>>Cina, salvataggio da $278 miliardi per il mercato azionario

Le ultime mosse si aggiungono a vari provvedimenti adottati mentre Pechino lotta per porre fine a un crollo dei prezzi che va avanti da tre anni che ha cancellato circa 7mila miliardi di dollari di valore e ha intaccato la fiducia nella seconda economia più grande del mondo.

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1 commento

  1.   

    Breve riassunto dal floor diretto  da 
           👇 
    Naka Insider 🤗
    Il FtseMib di Milano ha chiuso ieri in rialzo dello 0,8%. Nel giorno della trimestrale di Unicredit , Piazza Affari ha superato la soglia dei 31mila punti per la prima volta negli ultimi quindici anni. L’indice Ftse delle banche italiane vola in rialzo del +4,30% e si proietta sui massimi da gennaio 2016.
     
    Gli ordini all’industria tedeschi sono aumentati a dicembre dell’8,9% rispetto al mese precedente, su base destagionalizzata e corretta per effetti di calendario. Lo ha comunicato l’ufficio federale di statistica.  Un sondaggio Reuters tra gli analisti aveva previsto che gli ordini industriali sarebbero rimasti invariati.
     
    Le borse dell’Asia Pacifico sono miste nel finale di seduta.
     
    Nella scia di Wall Street, scendono il Nikkei di Tokyo (-0,2%), il Kospi di Seul [-0,6%) e l’S&P ASX200 di Sidney (-0,5%).
     
    Salgono di slancio i mercati azionari della Cina mentre si intensifica l’intervento di sostegno delle autorità di Pechino. Hang Seng di Hong Kong +3,3%, CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen +3%. Shenzhen Composite +4,5%.
     
    Stanotte la Central Huijin Investment, la holding detentrice delle partecipazioni del governo cinese in grandi istituzioni finanziarie domestiche, ha dichiarato che continuerà ad aumentare le partecipazioni in fondi negoziati in borsa. 
     
    Nelle ultime ore è tornata a farsi sentire anche la Consob cinese, l’autorità di sorveglianza ha confermato di voler esortare i fondi d’investimento a lungo termine ad entrare nel mercato azionario. L’arrivo di misure concertate in questo avvio di settimana, segue la discesa sui minimi degli ultimi cinque anni della Borsa di Shanghai, pare che della stabilizzazione del mercato azionario si occuperà nelle prossime ore il presidente Xi Jinping.
     
    Zhou Nan, direttore degli investimenti di Long Hui Fund Management dice a Bloomberg che a suo avviso lo spazio per un’ulteriore flessione è molto limitato, “ma il mercato potrebbe continuare a fluttuare prima di trovare la solidità del fondo”.
     
    Intanto gli enti alleati del governo sono in azione. Secondo Goldman Sachs, la cosiddetta Squadra Nazionale ha acquistato circa 70 miliardi di yuan (9,7 miliardi di dollari) di azioni cinesi onshore nell’ultimo mese. Secondo la banca d’affari, per stabilizzare il mercato sono necessari 200 miliardi di yuan, pari a circa lo 0,8% della capitalizzazione di mercato del flottante della borsa, per stabilizzare il mercato.
     
    Un mix di buone notizie in arrivo dal settore servizi e dichiarazioni di esponenti di vertice della banca centrale sull’inizio del taglio dei tassi hanno zavorrato ieri la borsa degli Stati Uniti.