(ANSA) – ROMA, 09 OTT – Lo spread tra Btp e Bund rivede i valori più bassi da maggio 2018 a quota 125 punti base. In chiusura di giornata il rendimento del decennale del Tesoro è al minimo storico dello 0,72%. (ANSA).
Commento di Marie-Anne Allier, gestore obbligazionario Carmignac
(WSC) MILANO – Ci sono diverse ragioni che spiegano i livelli storicamente bassi dello spread BTP- Bund. Il tutto nasce da uno scenario caratterizzato da una serie di condizioni, in primis dal fatto che la maggior parte dei titoli di stato europei ha sovraperformato i Bund (o in altre parole, la maggior parte degli spread creditizi si sono ridotti). In seguito, le azioni senza precedenti messe in campo dalla Bce e l’accordo tra i leader europei per il Recovery Fund non hanno fatto altro che rafforzare significativamente l’unione fiscale e monetaria europea, fattore che ha largamente supportato tutti gli asset denominati in euro. In più, i bassissimi livelli assoluti dei tassi di interesse, uniti alla quasi certezza che il contesto di repressione finanziaria non svanirà nel breve periodo (lower for longer), portano a un incremento dell’interesse per qualsiasi obbligazione che mostri un certo premio rispetto ad asset risk-free che offrano rendimenti nettamente negativi.
I titoli di stato italiani, come ogni asset dal rendimento positivo, hanno quindi tratto beneficio da questa situazione. Ma in questo contesto caratterizzato da un’ampia riduzione degli spread, i titoli di stato italiani hanno sovraperformato rispetto a molti peer europei (Spagna o Grecia, per esempio). Le recenti elezioni regionali hanno offerto una migliore visibilità sul fronte politico, conferendo maggiore stabilità all’attuale governo. Questa situazione è diametralmente opposta a quella spagnola, dove le elezioni in Catalogna potrebbero ritardare l’accordo sulla legge di bilancio.
C’è anche un altro ambito in cui l’Italia risulta essere in una posizione di vantaggio rispetto agli altri stati europei, ovvero la gestione della crisi Covid. Infatti, sembra che il paese stia gestendo meglio la “seconda ondata” di contagi rispetto agli altri paesi colpiti dal virus e la situazione economica sembra in forte ripresa, mentre la Spagna e la Francia sembrano trovarsi in una situazione di stallo. Tutti questi fattori (Bce, Recovery Fund, buona performance economica, maggiore stabilità politica, repressione finanziaria in tutto il mondo) spiegano perché i titoli di stato italiani si sono guadagnati il sostegno di una vasta platea di investitori, anche di alcuni che finora sono stati molto (troppo) cauti su questi titoli, come ad esempio i giapponesi.