Un gruppo di attivisti per Assange ha invaso Piazza San Pietro oggi (domenica 5 gennaio) a mezzogiorno, portando uno striscione e dei cartelli, per implorare il Papa di chiedere a Joe Biden, durante la sua visita in Vaticano venerdì prossimo, la grazia presidenziale per Julian Assange. Tra gli attivisti spiccava Vincenzo Vita, già Senatore della Repubblica e garante dell’Articolo21 (video).
Il giornalista e editore di WikiLeaks è stato rimesso in libertà lo scorso giugno, ma a costo di dover firmare un patteggiamento che ha macchiato la sua fedina penale, sottoponendolo a restrizioni lavorative e di viaggio. Peggio ancora, dicono gli attivisti, il patteggiamento crea un pericolo reale per la libertà di stampa, perché qualsiasi futuro presidente degli Stati Uniti di indole autoritaria potrà ora incriminare editori o giornalisti “scomodi” – sia negli Stati Uniti che nel resto del mondo – usando come arma il troppo generico Espionage Act e citando il caso Assange come precedente.
Due membri del Congresso degli Stati Uniti – Jim McGovern (D) e Thomas Massie (R) – hanno inviato una lettera a Biden in tal senso e stanno valutando la possibilità di emendare l’Espionage Act per “disarmarlo” e così proteggere i giornalisti nell’esercizio delle loro funzioni. Ma per questo serve un forte segnale che una ingiustizia sia stata commessa nel caso del giornalista australiano. Secondo gli attivisti, la concessione a Julian Assange di una grazia presidenziale totale sarebbe quel segnale e riaffermerebbe il principio che il giornalismo investigativo non deve essere equiparato allo spionaggio.