I risultati ufficiali mostrano che Javier Milei, 53 anni, ha ottenuto quasi il 56% dei voti contro il 44% del suo rivale, il ministro peronista dell’Economia Sergio Massa, ed è quindi il prossimo presidente dell’Argentina. “Motosega” Milei (come è stato ribattezzato) è stato votato al ballottaggio da milioni di ex peronisti, promettendo una terapia d’urto economica che comprende la chiusura della banca centrale, l’abbandono del peso che sarebbe sostituito dal dollaro americano e il taglio della spesa pubblica, come parte di una strategia per frenare l’inflazione.
Il nuovo presidente ha chiamato i cinesi “assassini” e ha detto che non negozia con i governi “comunisti” dell’America Latina, i BRICS tra cui Brasile, Colombia e Cile, anche se si è impegnato a non impedire al settore privato di fare affari con quei paesi. Papa Francesco, che è argentino, lo ha definito un “sinistroide”. Fanatico sostenitore di Donald Trump (che so è subito congratulato), Milei dovrà fare i conti con la terribile condizione economica di Buenos Aires, in ginocchio per il pacchetto da 44 miliardi di dollari di debiti del Fondo monetario internazionale, un’inflazione vicina al 150% e una serie vertiginosa di controlli sui capitali imposti alle classi ricche argentine.
“Oggi inizia la ricostruzione dell’Argentina”. Così il neo eletto presidente, Javier Milei, dopo aver avuto la meglio su Sergio Massa al ballottaggio. Nel discorso pronunciato al quartier generale della sua campagna elettorale a Buenos Aires, mentre i suoi sostenitori si riversavano nelle strade della capitale sventolando le bandiere bianco-azzurre, Milei ha affermato che “non c’è spazio per mezze misure”, sottolineando che “abbiamo problemi enormi davanti a noi: inflazione, disoccupazione e povertà”.
“Il modello di decadenza è arrivato al termine, non si può tornare indietro”, ha proseguito il neo eletto presidente che ha ottenuto il 56% dei voti, il margine di vittoria più ampio in una corsa presidenziale da quando il Paese sudamericano è tornato alla democrazia nel 1983.
Trump si congratula con Milei: “Sono molto fiero”
Donald Trump si è congratulato con Milei, che molti osservatori hanno accostato politicamente proprio all’ex presidente americano. “Congratulazioni a Javier Milei per la grande corsa alla presidenza dell’Argentina. Tutto il mondo stava guardando! Sono molto fiero di te. Trasformerai il tuo Paese e davvero renderai di nuovo grande l’Argentina”, ha scritto Trump sul suo social Truth, adattando al Paese sudamericano lo slogan della sua campagna elettorale del 2016 (Make America Great Again).
Bolsonaro: “Speranza torna a splendere in Sudamerica”
Sempre da destra, anche l’ex presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, si è congratulato con il popolo argentino per la vittoria alle presidenziali di Javier Milei. “La speranza torna a splendere in Sudamerica. Possano questi venti buoni raggiungere gli Stati Uniti e il Brasile affinché onestà, progresso e libertà ritornino a tutti noi”, ha dichiarato l’ex leader brasiliano, riferendosi alla presenza di Joe Biden alla Casa Bianca e di Luiz Inacio Lula da Silva a Brasilia.
Musk: “Prosperità in arrivo per il Paese”
“La prosperità è in arrivo per l’Argentina”. Così sul social X Elon Musk, rispondendo al commento di un altro utente sul voto.
Chi è Javier Milei
Milei, anarco populista libertario di estrema destra, è noto come El Peluca (il Parrucca) per la sua folta chioma. E’ solito brandire una sega elettrica ai comizi per far vedere come intende sfoltire il bilancio dello stato.
Nato a Buenos Aires da una famiglia modesta discendente da italiani, Milei è stato a lungo un docente universitario di macroeconomia. Nel 2014 ha cominciato ad apparire regolarmente in programmi televisivi e radiofonici. Prima attaccava il presidente conservatore Mauricio Macrì, poi ha preso di mira il successore peronista Alberto Fernandez. E nel 2021 è stato eletto deputato. Affine a Trump e all’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro, ha partecipato ad eventi del partito di ultradestra Vox in Spagna.
Milei si dichiara nemico giurato della ‘casta politica’, propone l’abolizione della Banca centrale e la dollarizzazione dell’economia. Nega il cambiamento climatico, considera l’educazione sessuale un complotto contro la famiglia, vuole vietare l’aborto e liberalizzare il possesso di armi. E ha fatto correre un brivido lungo la schiena di molti contestando la cifra ufficiale dei 30mila desaparecidos durante la dittatura Argentina.