L’ex anchor ultraconservatore della Fox, Tucker Carlson, ha intervistato Vladimir Putin al Cremlino. L’intervista sarà trasmessa dal sito TuckerCarlson.com giovedì 8 febbraio:
“Il nostro dovere di giornalisti è informare la gente”, ha scritto Carlson sul suo profilo X annunciando che il faccia a faccia con il presidente russo che due anni fa ha invaso l’Ucraina sarà postato integralmente e senza paywall sul suo sito web e su X: “Elon Musk ci ha promesso che non la censurerà. Di questo gli siamo grati”.
Da anni strenuo difensore del leader del Cremlino e feroce critico dei suoi oppositori in Occidente, l’ex anchor è diventato celebre per le sue tirate cospirazioniste e dichiaratamente pro-Trump al punto che un mese fa, alla vigilia delle primarie in New Hampshire, il suo nome è apparso tra i papabili al ruolo di vicepresidente in una eventuale seconda amministrazione del tycoon.
Tutti i sosia di Vladimir Putin
Carlson ha anche affermato che “nessun giornalista occidentale si è preso la briga” di intervistare Putin dall’inizio della guerra. Ma non è vero: molti giornalisti e organi di stampa coglierebbero al volo l’opportunità di condurre un’intervista del genere. La parte riluttante non sono stati i media occidentali, ma il presidente russo.
Due giornalisti statunitensi, Evan Gershkovich (del Wall Street Journal) e Alsu Kurmasheva, sono attualmente in carcere in Russia per i loro reportage.