L’oro è destinato a raggiungere i 3.000 dollari l’oncia nei prossimi 6-18 mesi grazie ai crescenti afflussi di investitori in vista delle aspettative che la Federal Reserve taglierà i tassi di interesse, ha scritto oggi Citigroup, aggiungendosi alla schiera delle banche di Wall Street che hanno alzato le previsioni.
Gli analisti guidati di Citi, da Aakash Doshi, hanno aggiornato la loro stima per i prezzi medi nel 2024 a 2.350 dollari e hanno apportato una “massiccia revisione al rialzo del 40%” nella loro previsione per il 2025 a 2.875 dollari.
Il trading “testerà e supererà regolarmente” i 2.500 dollari nella seconda metà, si lege nel report. L’oro veniva scambiato a $2.387 alle 13:00 martedì, ora di Singapore.
Il lingotto beneficia della crisi geopolitica globale, spinto dalle guerre in Medio Oriente e in Ucraina, dagli acquisti da parte delle banche centrali e dalla domanda dei consumatori in Cina.
Anche Goldman Sachs è rialzista sul gold: afferma che il metallo prezioso si trova in un “incrollabile mercato rialzista” e ha alzato le sue previsioni di fine anno a 2.700 dollari.
UBS Group AG prevede 2.500 dollari entro la fine dell’anno.
Secondo Citigroup, l’oro sarà guidato dall’aumento dei flussi da parte degli operatori del denaro gestito, che stanno già mostrando segni di recupero rispetto alla domanda dei consumatori fisici in Cina e delle banche centrali.
L’inizio di un ciclo di tagli da parte della Fed – o di un potenziale scenario di recessione – nel 2025 fornirà ulteriore slancio alla domanda di investimenti.
Gli afflussi verso gli ETF, i fondi negoziati in borsa garantiti dall’oro – in gran parte assenti negli ultimi anni – “spingeranno il trend verso i 3.000 dollari”, hanno scritto gli analisti.
Citi vede maggiori prospettive per un calo dei prezzi intorno a maggio o giugno, ma si aspetta un “forte supporto agli acquisti” alla soglia di 2.200 dollari l’oncia.
Fonte: Bloomberg