Aceto di Modena non più tutelato, persa causa contro “Deutscher balsamico”

Molti in Europa e non solo in Germania potranno appropriarsi del successo mondiale ottenuto dal celebre condimento agrodolce.

Sentenza amara per il condimento più popolare dell’Emilia Romagna. La denominazione “balsamico” nel popolare aceto di Modena non sarà più tutelata. Il consorzio dell’Aceto Balsamico della città emiliana ha infatti perso una causa intentata contro i rivali tedeschi di Balema. Questi ultimi avevano iniziato a etichettare i loro prodotti con i termini “balsamico” e “Deutscher balsamico“.

La Corte di Giustizia del Lussemburgo ha stabilito che la tutela dell’appellazione di origine controllata “Aceto Balsamico di Modena” non vale per una delle parti della denominazione se prese singolarmente. A meno che non si tratti di indicazioni geografiche protette (IGP).

La causa è passata in man ai giudici Ue dopo la richiesta della Corte federale di giustizia tedesca. La controversia legale tra i produttori del celebre prodotto italiano e l’azienda tedesca che vende prodotti a base di aceto con nomi come “Aceto” o “Aceto Balsamico” va avanti da anni.

L’associazione che rappresenta i produttori tedeschi, inclusi quelli di aceto balsamico, ha dichiarato che la sentenza porta una certezza giuridica a lungo ricercata dopo anni di dispute legali. La decisione significa che da ora è consentito a chiunque l’uso delle parole “Balsamico” o “Aceto Balsamico”.

Sentenza “totalmente ingiusta” contro aceto balsamico

Non è la prima volta che i giudici dell’UE si sono confrontati sulle discordie circa l’uso di denominazioni alimentari controllate. Le cosiddette indicazioni geografiche godono di una protezione. Nel mese di maggio si sono pronunciati a favore dei produttori spagnoli di “Queso Manchego” in una lotta per il modo in cui i concorrenti chiamavano il prodotto nel tentativo di passare per il formaggio di pecora famoso in tutto il mondo.

Da parte loro i produttori italiani di aceto modenese definiscono “sorprendente” la sentenza e si dicono delusi. La beffa è duplice considerando che la decisione è stata presa da una corte che in passato ha espresso giudizi solitamente “molto favorevoli” alla protezione delle denominazioni alimentari locali.

La decisione è “totalmente ingiusta”, commenta a Bloomberg Mariangela Grosoli, presidente del consorzio per la tutela del condimento tradizionale di Modena.

“La realtà è che molti paesi europei hanno in parte voluto appropriarsi del successo mondiale ottenuto dall’aceto balsamico di Modena“, dice Grosoli. “Questo è l’unico aceto ad essere agrodolce e a usare la parola balsamico”.

Tag

Partecipa alla discussione