Tutti a parlare della candidatura di Antonio Tajani come premier del centrodestra alle prossime elezioni politiche, ma nessuno che fa i conti con la realtà: a Silvio Berlusconi non piace.
I giornali importanti cedono al gossip agostano, rilanciato per primo da Dagospia, ma l’operazione che ha in testa il Cavaliere non prevede un democristiano alla guida della sua parte politica, così per il momento lascia fare, sonda il terreno, annusa l’aria e poi al momento opportuno farà fuori (politicamente, intendiamoci) l’ennesimo “delfino” dei suoi lunghi 20 anni al centro della scena.
L’attuale presidente del Parlamento europeo non può essere l’uomo giusto per vincere le elezioni, non solo non ha il carisma del leader, ma ha la sciagurata sventura di essere un uomo del compromesso, sempre aperto ad accordi per il bene comune, ma soprattutto Matteo Salvini, al momento il primo contractor della Grosse Koalition del centrodestra, se lo è ‘mangiato’ in un tweet: “Uno che governa in Ue con il Pd non può essere il nostro candidato”. Fine dei giochi.
Berlusconi l’asso nella manica se lo riserva per l’ultimo chilometro di questa folle corsa che è il sistema proporzionale. Aspetta che anche l’ennesimo tentativo di trovare un accordo sulla legge elettorale vada in fumo (le trattative in commissione Affari costituzionali alla Camera riprendono il 6 settembre), per poi fingere rassegnazione per un sistema che a lui ufficialmente non piace, ma che ufficiosamente brama, perché basta un 12% per essere il padrone delle ferriere, e lui ha in mano un 14% sicuro con la sua Forza Italia.
Chi sarà il candidato, allora? Semplice, una figura che possa incarnare una sorta di nuovo Tremonti. Perché uno come l’ex ministro dell’Economia piace alla Lega no-euro e a quella di governo per la sua idiosincrasia verso le istituzioni continentali e la sua formazione sovranista, piace all’elettorato moderato perché avrà i contorni classici dell’uomo del fare che ha guadagnato col proprio lavoro e non con le aziende o le poltrone di Stato, ma ancora di più piace ai veri leader (come il Cav) che può permettersi il lusso di tirare fili senza esporsi in prima persona, per la prima volta dal 1994 ad oggi.
Ma attenzione a giungere a conclusioni affrettate. Non stiamo dicendo che sarà Giulio Tremonti il candidato del centrodestra alle prossime elezioni, ma qualcuno che gli assomigli maledettamente. Al momento solo Berlusconi sa il nome di questo fortunato “Mister X”, e lo dovrà scegliere in una lista ristretta di 3 persone che ha già personalmente incontrato più volte, tra Arcore e Villa Certosa, e che rispondono alle caratteristiche richieste per il ruolo.
Piccolo ‘spoiler’: non è Luca Cordero di Montezemolo, ma nemmeno Tajani. E non è detto che alla fine non sia una donna, anche se i sondaggi che arrivano ad Arcore descrivono l’Italia come un Paese ancora decisamente restìo a farsi governare dal “gentil sesso”.
A Natale salterà fuori il nome, non prima perché l’ex premier spera ancora di poter ricevere la “grazia” dalla Corte europea di Stasburgo e riacquistare la candidabilità, e in quel caso liste, nomi, scouting, ipotesi, rumors e indiscrezioni andrebbero tutte a farsi benedire. Con buona pace anche di Salvini e della Lega.
robyuan
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Lo sai quanto bene ti voglio… lasciali andare.
Se anche riuscissi per l’ennesima volta, saresti una trota dominatrice di torrente relegata a fare le fortune di un misero e piccolo laghetto a pagamento.
Dentro a questa unione Europea … saresti soltanto il fagiano all’interno di una riserva di caccia a pagamento.
Il maiale più grosso che prima di essere portato al macello viene esposto nel concorso che premia i migliori allevatori.
Lasciali fare, evita.
Non te lo meriti.