Banche: contro BCE (che ha ragione) la triplice Bankitalia, Abi e Confindustria

Italiani ipocriti. Daniele Nouy (foto) non vuole altri crac bancari come Mps, Banca Marche, Veneto Banca, Banca Etruria e Popolare di Vicenza.

Cosa c’entra il presidente della Commissione di inchiesta sulle banche Kasini-Kim-Joun-un II, con le linee guida Bce sui crediti tossici, giustamente e tardivamente imposti dalla Bce, per riordinare a livello europeo i requisiti patrimoniali delle banche, invocato come Santo protettore dei banchieri (quindi reso ancor più inaffidabile per l’indagine su crac e dissesti bancari), nell’allegata supplica, inviata senza alcun pudore dal presidente Abi Antonio Patuelli e dal direttore Giovanni Sabatini ?

Ma è ancor più grave che la triade Bankitalia, Abi, Confindustria, che non avevano visto i crac bancari, specie di Mps, Banca Marche, Veneto Banca, Banca Etruria e soprattutto della Popolare di Vicenza, che o gestivano allegramente oppure non controllavano, abbiano chiesto alla Bce di attenuare i requisiti patrimoniali, dopo aver narrato per decenni, la favola del sistema bancario solido, che era al contrario, pieno di buchi.

Dopo aver ottenuto dagli ultimi 3 Governi, decreti salva banche e leggi di favore, in contrasto coi diritti acquisiti e gli interessi degli utenti e debitori, la Banca d’Italia ha la faccia tosta di invocare alla Bce, che aveva scoperto a Vicenza quei prestiti baciati, che il Governatore Visco ed i suoi ciechi ispettori non avevano voluto vedere, nonostante fossero stati chiaramente informati dal 2012 dai vertici della BpVi, una versione bilanciata che tenga conto dei maggiori tempi di recupero giudiziario dei crediti in Italia rispetto agli altri paesi.

Le nuove norme (che impongono la copertura totale in due anni per i non garantiti e in sette per i garantiti), secondo le richieste di Bankitalia, dovrebbero escludere sia le posizioni garantite da collaterale che lo stock di crediti deteriorati esistenti, applicandole così solo ai nuovi flussi di crediti deteriorati, per offrire tempo agli istituti di credito di adeguarsi al nuovo quadro.

Adusbef ritiene al contrario che venga fatta piena luce sulla gestione fraudolenta del credito e del risparmio, dei prestiti amicali ad amici e compari dei banchieri, per evitare che l’ennesima norma di favor rei  vada ad impattare sulle spalle di risparmiatori ed utenti dei servizi bancari, chiamata a pagare ancora una volta il prezzo di collusioni ed illegalità creditizie ed istituzionali.

Lo dichiara Elio Lannutti, Presidente Adusbef

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La Ue dovrebbe prevedere delle eccezioni alle norme sugli standard globali di Basilea per le piccole banche rendendole “più semplici”. E’ quanto afferma il capo della sorveglianza della Bce Daniele Nouy in un discorso a Francoforte secondo cui la bozza prodotta a Bruxelles per recepire le norme “è deludente” in tema di discrezionalità nazionali. Secondo la Nouy questi cambi non “devono compromettere la nostra abilità a comparare le banche di diversi paesi” riaffermando poi la necessità che ci siano regole uguali per tutti all’interno della stessa Europa.

PIU’ FLESSIBILITA’ PER VIGILANZA 

La Nouy ha sottolineato come “un buon approccio” sia combinare le regole con il giudizio dei vigilanti. “Le regole sono statiche e non molto flessibili e non possono prevedere tutte le possibili situazioni” facendo fronte a un’industria che “sta costantemente evolvendosi e creando nuovi tipi di rischi”. Per questo, spiega la Nouy, dobbiamo integrare “le regole con la flessibilità nella vigilanza. Solo così possiamo assicurare banche solide e sicure”.

Il capo della vigilanza Bce si dice così “preoccupata di alcune proposte legislative che dovranno essere discusse e che potrebbero” creare una “intelaiatura troppo rigida attorno alla vigilanza” sul ‘secondo pilastro’ (ovvero la valutazione del patrimonio in base ai rischi ndr). In questo modo “si creerebbe un approccio ‘valido per tutti’ che impedirebbe ai vigilanti di differenziare adeguatamente fra i diversi rischi, con un danno per le banche più sicure piuttosto che per quelle più rischiose”.

 

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