Soltanto un’ora di differenza, ma le parole sono le stesse. Da Bruxelles a lanciare il sasso è Silvio Berlusconi: “Larghe intese col Pd? Ci sono troppe distanze per storia e valori”. A rispondergli, indirettamente, da Roma, è Matteo Renzi: “Se passa il Rosatellum, chi prende il 36-40% vince tutto e il Pd può arrivarci”.
I leader di Forza Italia e Partito democratico stanno ufficialmente cancellando mesi di rumors e indiscrezioni, o sono semplicemente bugie ‘a fin di bene’, tattiche per non far innervosire i rispettivi elettorati?
I due non si lanciano punzecchiature o colpi alle spalle, il ché farebbe pendere l’ago della bilancia verso la tattica, ma entrambi aggiungono un particolare alle loro dichiarazioni che lasciano aperto il dubbio. Berlusconi elogia, infatti, l’alleato leghista Matteo Salvini, dicendo che non ha più mire su un’eventuale uscita dall’euro, mentre Renzi per la prima volta, pubblicamente, afferma di augurarsi di poter governare con l’appoggio della coalizione di centrosinistra.
A questo l’unica certezza è che questa sarà una delle più lunghe campagne elettorali della storia repubblicana. Se, come sostiene il Cav, si dovesse votare a marzo 2018, ma c’è anche chi ipotizza fine aprile, l’Italia e gli italiani hanno davanti a sé otto mesi di scontri, veleni, vetriolo, accuse e tattiche. Una previsione decisamente infernale.
nerio
427 commenti
popolarità 337