di Domenico Di Sanzo
(WSC) ROMA – Grande Richelieu del M5s in Italia, «lobbista di Huawei» negli Stati Uniti. Il tweet dell’ex candidata repubblicana al congresso De Anna Lorraine aiuta a guardare la figura di Davide Casaleggio con lenti diverse dalle nostre. Forse più accurate, rispetto all’interesse italiano per la politica interna.
Così la Lorraine, subito dopo aver appreso la notizia del summit tra il presidente dell’Associazione Rousseau e il presidente del Consiglio, ha twittato: «Why did Italian prime minister Giuseppe Conte meet with the top lobbyist from Huawei today in private?» Ovvero, «Perché il primo ministro italiano Giuseppe Conte oggi incontra in privato il principale lobbista di Huawei?»
Un dettaglio curioso, l’attenzione per la notizia da parte di un politico americano. E forse la polemica rientra nella guerra fredda tra Cina e Usa in corso nello scacchiere internazionale, una tensione che ha investito anche l’azienda cinese Huawei e la sua tecnologia 5G.
Il presunto link tra il figlio del fondatore del M5s e la multinazionale cinese delle telecomunicazioni era stato evocato l’anno scorso, in occasione della presentazione del report della Casaleggio Associati sulle Smart Company. All’evento, organizzato a Milano il 15 novembre dell’anno scorso, era presente insieme a Davide Casaleggio anche il Ceo di Huawei Thomas Miao.
La società cooperativa cinese mira a una parte della rete 5G in Italia, e all’epoca della manifestazione di Casaleggio sulle Smart Company qualcuno aveva sollevato un possibile conflitto di interesse, in quanto il dossier 5G è seguito anche dal ministro degli Esteri grillino Luigi Di Maio, oltre che dal titolare dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, sempre del M5s.
In quei giorni l’ad di Huawei Italia Luigi De Vecchis aveva risposto così a una domanda della giornalista Annalisa Chirico su Casaleggio: «Il 5G non è caro a Huawei, è importante per il Paese. Huawei è solo una parte del 5G, vale circa un terzo, gli altri due terzi sono altrettanto impegnati nella competizione e tutti e tre facciamo il tifo per una rapida accelerazione della digitalizzazione che vale 10 miliardi di Pil».
E in questi giorni si è tornato a parlare della partita Huawei, con uno scontro sotterraneo in corso tra il ministro degli Esteri Di Maio che si è deciso a estromettere i cinesi dalla rete (come vogliono gli Usa) e il premier Conte che vuole seguire la linea dell’Europa, tenendo Huawei in corsa.
Complice la polemica sulla concessione della gestione del Ponte Morandi ad Autostrade, è passato sotto silenzio l’incontro di Casaleggio con Di Maio. Il guru cerca una sponda per evitare che il M5s finisca per diventare una costola del centrosinistra con un’alleanza strutturale con i dem. L’ex capo politico punta a delle alleanze locali, dove è possibile, ma tenendosi sempre le mani libere per il futuro.
Intanto proseguono le polemiche sul vertice di ieri tra il capo di Rousseau e Conte. I parlamentari, sempre più riluttanti a versare i 300 euro mensili per la piattaforma e ancora indietro con le restituzioni, polemizzano per le ingerenze di Casaleggio Jr. E si viene a sapere che molti di loro erano totalmente all’oscuro della visita romana del guru della democrazia diretta. «Alcuni di noi non sapevano assolutamente nulla dell’incontro, non ci hanno detto niente», dice uno di loro. E infatti Casaleggio per evitare polemiche ha deciso di non incontrare i parlamentari, come invece aveva fatto in altre occasioni.
Questo articolo, originariamente pubblicato da Il Giornale, che ringraziamo, non necessariamente rispecchia la linea editoriale di Kissinger.