Centrodestra unito su tutto, tranne sulle cose importanti

Berlusconi rivendica la leadership e spera nella riabilitazione Ue, ma Salvini replica: “Poco chiaro sull'Europa, gli do l'ultima chance”.

Il centrodestra si fa in tre. Non solo per modo di dire, ma anche a livello mediatico, perché i leader conquistano la domenica mediatica tra televisioni, convention e raduni. Evidenziando i punti di forza della futura coalizione, ma senza nascondere nemmeno quelle contraddizioni che esistono e persistono, lasciando ancora qualche dubbio sulla formazione di un gruppo unito e compatto alle prossime elezioni.

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Il nodo cruciale è ovviamente, su tutti, quello della leadership, che Silvio Berlusconi, dal palco di “L’Italia e l’Europa che vogliamo”, la convention organizzata a Fiuggi dal presidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani, rivendica per Forza Italia, se non addirittura per se stesso: “Le idee della Lega avranno sempre un posto dignitoso nei nostri programmi, ma dobbiamo dirlo con onestà, il centrodestra in Italia lo abbiamo fatto noi e abbiamo sempre avuto noi il leader che dettava il programma e lo realizzava”, sempreché “la Corte di Giustizia europea arrivi prima delle elezioni” ma “io parteciperò ugualmente alla campagna elettorale, come ho sempre fatto, con entusiasmo e passione”.

Ovviamente la speranza del Cavaliere è di poter essere della partita nel 2018: “Aspetto che l’Europa mi restituisca il mio onore, per potermi presentare agli italiani dicendo a loro il nostro programma, ma facendolo da uomo integro che nei confronti dello Stato è sempre stato un contribuente onesto e leale”.

Altro che Tajani, Berlusconi sta cercando un “nuovo Tremonti”

Con gli alleati del Carroccio e Fratelli d’Italia-An, ovviamente: “Io ritengo che non si possa uscire dall’euro, è un punto di riferimento importante per tutti i Paesi dell’Europa” e anche “Salvini in queste settimane sta modificando la sua idea, dunque questa cosa con la Lega sta andando a posto”. Forza Italia si conferma orgogliosamente europeista, pur chiedendo che l’Ue cambi, e Berlusconi lancia un messaggio inequivocabile: “In tutta Europa la sinistra è in crisi e i partiti ‘ribellisti’ (populisti è un termine che non mi piace) non hanno vinto da nessuna parte”.

A Pontida, quasi in contemporanea, invece, Salvini arringava la folla nel consueto raduno leghista, per la prima volta senza l’intervento di Umberto Bossi (che arrabbiato sente che è ora di ‘cambiare aria’), ma con lo ‘straniero’ Giovanni Toti sul palco: “Vogliamo un Paese diverso, e le Regioni che governiamo insieme rappresentano il Paese che vogliamo – ha detto il presidente della Regione Liguria -. Dobbiamo lavorare tutti insieme per costruire ponti tra di noi, i muri dobbiamo metterli alle frontiere, tra di noi serve dialogo” perché, ha proseguito l’esponente di Fi, “gli elettori ci chiedono solo una cosa: ‘Mandateli a casa perché’ siamo stufi’. Con il referendum in Lombardia e Veneto parte il grido di libertà contro Renzi”. Ma l’europarlamentare e leader leghista vuole chiarezza dai suoi alleati su un punto che ritiene dirimente, la visione dell’Europa: “E’ l’ultima chance che diamo agli alleati – ha detto Salvini – oppure saremo ‘padroni a casa nostra’”.

Silvio vuole il quadrifoglio come simbolo del centrodestra unito

Un momento di tensione che fa il paio con la risposta fornita da Giorgia Meloni a “L’Intervista” di Maria Latella, su Sky Tg24; sulla possibile candidatura dell’attuale presidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani, per Palazzo Chigi alle prossime elezioni politiche: “Il leader del centrodestra credo che debba essere scelto con le primarie o un altro metodo di selezione dal basso, temo – ha spiegato la presidentessa di Fratelli d’Italia-An – che con questi metodi sia difficile che la spunti Tajani, rimasto l’unico a difendere l’Unione europea”.

Dichiarazioni che cozzano decisamente con quelle di Berlusconi, che sempre a Fiuggi ha replicato: “In Sicilia abbiamo trovato finalmente un leader che ha riunito tutto il centrodestra e se prima c’era qualche dubbio sulla vittoria, secondo i sondaggi siamo nettamente primi”. Un risultato che, a detta del Cavaliere, “si replica anche a livello nazionale”. A patto di restare in coalizione insieme, ovviamente.

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