Su Il Fatto Quotidiano sono pubblicati un intervento di Piercamillo Davigo al convegno sulla giustizia organizzato ieri a Montecitorio dal M5s e un’intervista a Nino Di Matteo, presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati di Palermo. Davigo, l’ex pm di Mani pulite, dice che “il ddl di riforma penale per la prescrizione serve a poco o a nulla perché sposta solo più in là il problema. Nei paesi seri con l’esercizio dell’azione penale non decorre più”.
I magistrati che si impegnano in politica non devono poi avere la possibilità di tornare a fare i giudici. È questa l’opinione di Antonino Di Matteo, il pm della procura di Palermo – recentemente trasferito alla Procura nazionale Antimafia ma ancora in servizio in Sicilia – titolare dell’inchiesta sulla Trattativa tra pezzi dello Stato e Cosa nostra.
“L’eventuale impegno politico di un pm non mi scandalizza ma penso che un eventuale scelta di questo tipo debba essere fatta in maniera definitiva e irreversibile, ovvero è incompatibile con la pretesa poi di tornare a fare il giudice”, ha detto il pm nel corso di un convegno organizzato alla Camera dei Deputati dal Movimento 5 Stelle. Un dibattito in cui Di Matteo non ha chiuso le porte ad un suo possibile impegno in politica, contrariamente ai colleghi Piercamillo Davigo e Raffaele Cantone.
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