Dopo la travagliata vicenda Tav arriva un altro tema a creare tensioni nella maggioranza di governo. È l’F35, il superaereo sviluppato dalla statunitense Lockeed Martin che la Difesa italiana si è impegnata ad acquistare per la propria Aeronautica militare. L’incontro tra Conte e Trenta a Palazzo Chigi Il Presidente del Consiglio e il Ministro della Difesa hanno avuto ieri un colloquio sul tema. Al termine Palazzo Chigi ha diramato una nota. È stata un’occasione per vari aggiornamenti riguardanti i temi della difesa. In particolare, il colloquio ha riguardato anche il tema degli F35″. “Le commesse sono state pagate” “Sono state già trasferite negli Stati Uniti le somme dovute per le commesse già completate e nei prossimi giorni verranno concretamente effettuati i pagamenti. L’Italia salderà il debito di 389 milioni di euro contratto con Lockeed Martin ma nei prossimi mesi verrà fatta dalla ministra “una ricognizione delle specifiche esigenze” e di conseguenza verranno riviste “le prossime commesse“”, si legge nella nota della presidenza del Consiglio.Una posizione condivisa dal M5s, da sempre stato ostile agli F35, che però non piace alla Lega.
La “ricognizione” del Ministro “Nei prossimi mesi tutti i comparti della difesa, sotto il coordinamento del Ministro Trenta, saranno chiamati a operare una ricognizione delle specifiche esigenze difensive dell’Italia, in modo da assicurare che le prossime commesse siano effettivamente commisurate alle nostre strategie di difesa, con l’obiettivo di garantire la massima efficacia ed efficienza operative in accordo con la collocazione euro-atlantica del nostro Paese”, spiega ancora la nota dell’Esecutivo.
Salvini: “Rallentamento sarebbe un danno” “Sarebbe un danno per l’economia italiana ogni ipotesi di un rallentamento o ravvedimento. L’Italia in questo campo e’ un’eccellenza”, ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, in una conferenza stampa alla Camera, parlando del programma di acquisto degli F35.
Di Stefano (M5S): “Occorre revisione profonda” “Sugli F35 abbiamo detto, e lo confermiamo, che occorre una revisione profonda degli accordi fatti, ma è chiaro che, se abbiamo delle commesse da pagare, certamente non passeremo alla storia per aver tradito un accordo fatto con aziende private. C’è un’intera filiera che va rispettata”, dice il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano, a margine della conferenza sulla Siria a Bruxelles. “Dobbiamo usare i soldi dove servono davvero” “Questa è materia della Difesa – prosegue Di Stefano – quindi non mi voglio sbilanciare. Dico soltanto, come abbiamo sempre detto, che specialmente in questo periodo di recessione globale, con un governo che ha investito tutte le sue risorse nelle fasce più deboli della popolazione, con il reddito di cittadinanza, dobbiamo stare molto attenti agli investimenti che facciamo in settori che non sono né prioritari e nemmeno competitivi e provare, come un buon padre di famiglia, a spostare i soldi dove servono davvero”.
Bernini (FI): “Governo diviso anche su F35” “Il governo è diviso anche sulla questione strategica degli F35. Il vertice di oggi tra Conte e la ministra Trenta ha messo solo una pezza sulla figuraccia dei mancati pagamenti agli Stati Uniti per le ultime commesse prefigurando però un pericoloso scenario di incertezza sulle scelte future del governo. L’annunciata ‘ricognizione delle specifiche esigenze difensive dell’Italia’ somiglia molto infatti all’ennesima perdita di tempo per nascondere le divisioni nella maggioranza”. Lo afferma la senatrice Anna Maria Bernini, presidente del gruppo azzurro a Palazzo Madama. “Governo mette a rischio sicurezza nazionale” “Qui stiamo parlando dello sviluppo di un programma che ha l’obiettivo di produrre un sistema d’arma da combattimento di nuova generazione economicamente sostenibile e in grado di sostituire i velivoli AV-8B Harrier della Marina, gli AMX e i Tornado dell’Aeronautica, operazione indispensabile per mantenere i livelli della nostra Difesa all’altezza degli impegni nella Nato”, ha aggiunto.
Fonte: rainews.it