I tentacoli della camorra sulla politica in Veneto. Blitz della Guardia di Finanza

Operazione 'At least': 50 arresti per scambio elettorale e diffusione di informazioni a criminali. In manette anche il Sindaco di Eraclea.

Le recenti indagini condotte dal Gico del nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Trieste e dalla squadra mobile di Venezia hanno riportato risultati eclatanti. “La camorra ha preso il posto della mala del Brenta in Veneto”. E’ quanto affernato dal procuratore nazionale antimafia  Federico Cafiero De Raho (nella foto) commentando l’operazione della guardia di finanza e della polizia, coordinata dalla procura di Venezia, che ha portato a 50 arresti, 11 obblighi di dimora e un sequestro preventivo di beni per 10 milioni di euro.

Coinvolto anche il mondo della politica: tra gli arrestati ci sono anche Mirco Mestre, sindaco di centrodestra di Eraclea (località balneare in provincia di Venezia), e un agente del commissariato di JesoloMoreno Pasqual.  Il sindaco è finito sotto inchiesta per il reato di scambio politico-elettorale riferito all’elezione nel 2016 vinta per soli 81 voti di scarto sul rivale, grazie a gli oltre 100 voti procuratigli dal gruppo camorristico del quale aveva sollecitato l’intervento.

Il primo cittadino avrebbe anche indicato i candidati della propria lista su cui convogliare le preferenze, poi eletti, in cambio di favori su istanze amministrative presentate da società controllate dagli uomini del clan. Il poliziotto, invece, è accusato di aver fornito informazioni riservate ai malavitosi su indagini nei loro confronti, accedendo illecitamente alle banche dati di polizia, e di averne garantito protezione e supporto in seguito a controlli da parte di altre forze dell’ordine.

L’operazione delle forze dell’ordine, denominata At least, ha visto la partecipazione di oltre 300 uomini e si è estesa per tutto il territorio nazionale, a partire da Venezia, ma anche a Casal di Principe, in provincia di Caserta, e in altre località. A coordinare l’inchiesta è il sostituto procuratore veneziano Roberto Terzo, mentre l’ordinanza con i provvedimenti restrittivi – oltre 1.100 pagine – è stata emessa dal gip Marta Paccagnella. Il gruppo è legato ai clan Bianco e Bidognetti, il cui boss Francesco è conosciuto come ‘Cicciotto ‘e mezzanotte‘. Capi indiscussi nel veneziano erano Luciano Donadio e Raffaele Buonanno, nato in Campania ma già nel veneziano negli anni ’90. Con loro un gruppo proveniente da Casal di Principe.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

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