(WSC) ROMA – Il governo Conte ha comunicato a Telecom Italia di interrompere la vendita di asset di rete al colosso del private equity americano KKR, secondo quando riporta il Financial Times, preferendo spingere invece verso la creazione di un’unica rete in fibra nazionale.
Dagli ambienti di Palazzo Chigi e dei ministeri interessati è stato chiesto a Telecom Italia di ritardare la vendita del valore di 1,8 miliardi di euro di una quota del 37,5 per cento della sua rete in fibra e rame, la cosiddetta rete “secondaria”, al gruppo di buyout americano, secondo quanto raccontano diverse fonti coinvolte nella trattativa.
In base al piano esistente, la griglia dell’ultimo miglio di Telecom Italia verrebbe trasferita a una nuova società, FiberCop, che sarebbe responsabile del potenziamento della rete via-edificio in rame e fibra.
Il governo considera la rete una risorsa strategica nazionale e desidera che Enel, controllata dallo stato, sia coinvolta nella formazione di un’unica efficiente rete nazionale.
Il ritardo è “non un modo per interferire con i piani di una società privata, ma piuttosto un modo per migliorare il suo potenziale”, ha detto un funzionario italiano che ha parlato al FT a condizione di mantenere l’anonimato.
Le azioni Telecom Italia sono in crescita +5,3% sull’onda di questi rumor sulla creazione di una rete unica italiana più ampia.
Il numero uno di TIM, Luigi Gubitosi, durante la conference call sui risultati del semestre, ha parlato del progetto di creazione di una rete unica, caldeggiato dal Governo, che ha subito un’accelerazione negli ultimi tempi in seguito all’offerta presentata dal fondo KKR per la rete secondaria.
Il manager l’ha definita “un’ottima notizia” ed un “passo importante” per il Paese e per tutti gli stakeholder ed ha spiegato che la costituzione di Fiber Corp con il fondo KKR per la rete secondaria ha reso più semplice un potenziale accordo con Open Fiber per la rete unica dove confluirà anche la rete secondaria.
Gubitosi ha però precisato “non possiamo dare garanzia che ci sarà il deal perché la transazione deve essere soddisfacente e vantaggiosa per noi”. E sempre in questa direzione, il manager ha confermato che l’accordo con KKR per la rete secondaria andrà avanti lo stesso, indipendentemente dal deal con Open Fiber.
“Fiber Corp è stata progettata per essere il primo passo verso una rete unica e questo ha funzionato meglio di quanto pensassimo”, ha spiegato l’Ad di TIM, aprendo a chiunque voglia partecipare alla sua creazione, ma ribadendo che TIM punta al controllo del nuovo operatore.
“Sarà il maggiore operatore” in Italia, ha affermato l’Ad di TIM, aggiungendo che dovrebbe arrivare ad una copertura del 56% in Ftth fra il 2025 e il 2026.