Per il momento si tratta solo di una voce. Una voce che, però, già allarma gli italiani.
Giuseppe Conte starebbe preparando, “in gran segreto, una patrimoniale sugli immobili tra il 5 e il 7%”. A tirarla fuori è stato Luigi Bisignani in un retroscena pubblicato oggi dal Tempo. “È una bufala o abbiamo deciso di suicidarci definitivamente?”, ha commentato il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, invitando il premier a smentire.
Sono giorni che la parola “patrimoniale” aleggia nel dibattito politico. “Tasse sulla casa, patrimoniale e imposta di successione sicure con loro. C’è qualcuno di così stupido che potrà andare ancora a votarli? Io dico di no”, diceva nei giorni scorsi il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, durante un comizio a Pescara. I principali indicatori economici del Paese sono preoccupanti. Giovedì scorso l’Istat ha definitivamente certificato che l’Italia è in recessione tecnica. “Abbiamo dati congiunturali che non sono favorevoli, e non dobbiamo girare la testa dall’altra parte – aveva commentato lo stesso Conte anticipando di qualche ora il report dell’Istat – questi dati ci fanno pensare, ma dobbiamo guardare al futuro”. Il problema è che i numeri che rilevato lo stato di salute dell’Italia sono tutti negativi. Venerdì l’indice sul settore manifatturiero, settore strategico per l’economia del Belpaese, ha registrato il valore più basso da cinque anni a questa parte.
La mancata crescita, certificata dall’Istat, getta nuove ombre sul Paese. Se le previsioni dovessero rivelarsi veritiere, il primo gennaio 2020 scatteranno le clausole di salvaguardiache faranno aumentare l’Iva. Per gli italiani si tradurrà in una mazzata da 23 miliardi di euro. Tutto questo a meno che il governo non intervenga tamponando il buco che il reddito di cittadinanza ha creato nei conti pubblici. Per farlo, secondo Bisignani, Conte starebbe pensando a “una patrimoniale sugli immobili tra il 5 e il 7%”. Ovviamente, quello riportato dal Tempo è solo un retroscena. Ma è abbastanza per far scattare un allarme generalizzato. “In Italia l’urgenza è esattamente quella opposta – commenta Spaziani Testa – per tornare a crescere, occorre ridurre la mega-patrimoniale sugli immobili che c’è già: fra Imu e Tasi, pesa per 21 miliardi di euro l’anno e dal 2012 sta causando danni immensi all’economia”. Giusto ieri il presidente di Confedilizia aveva invitato il governo gialloverde a dare “un segnale di riduzione della mega patrimoniale sugli immobili” garantendosgli che questo darà “effetti positivi sull’economia, a cominciare da quelli sulle piccole imprese”.
Fonte: Il Giornale
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