Istat: in Italia 7 milioni di casalinghe, 1 su 10 in povertà assoluta

Sono 518 mila in meno rispetto a 10 anni fa e la loro età media cresce fino a 60 anni. Vivono prevalentemente nel Centro-Sud (63,8%).

Nel 2016 sono 7milioni 338 mila le donne che si dichiarano casalinghe nel nostro Paese, 518 mila in meno rispetto a 10 anni fa. La loro età media è 60 anni, in crescita rispetto al 2006, quando era pari a 57 anni. Le casalinghe, dunque, invecchiano come il resto della popolazione e vivono prevalentemente nel Centro-Sud (63,8%).

La condizione economica delle casalinghe, in Italia, non è buona: nel 2015 sono più di 700mila le casalinghe in povertà assoluta, il 9,3% del totale. Quasi una su dieci, in sostanza, non possiede un reddito sufficiente a garantirsi l’acquisto di un paniere di beni e servizi essenziali per una vita dignitosa. E’ la fotografia scattata dall’Istat nell’indagine “Le casalinghe in Italia”.

La situazione economica delle casalinghe è peggiore di quella delle occupate perché le casalinghe vivono maggiormente in famiglie monoreddito e quindi sono più esposte al rischio di povertà, soprattutto nel Sud. Quasi la metà delle casalinghe (47,4%) afferma che le risorse economiche della famiglia sono scarse o insufficienti, tra le occupate la quota scende al 30,8%, pur essendo rilevante. Le casalinghe con i livelli più alti di povertà assoluta sono le più giovani. Le anziane presentano i valori più bassi (4,8%). Solo il 37,7% delle casalinghe possiede il bancomat e/o la carta di credito.

La situazione migliora per le casalinghe laureate (75%), per quelle che risiedono al Nord (52,3%) e per le fascia di età da 45 a 54 anni (46,5%). Focalizzando l’attenzione sulle casalinghe che vivono in coppia emerge che soltanto il 38,9% possiede il bancomat e/o la carta di credito. Quasi un terzo non ne dispone pur possedendolo il partner. Il 27,5% ne è sprovvisto come il partner.

La situazione migliora per le casalinghe con partner dirigente, imprenditore o libero professionista, queste dispongono di un proprio bancomat e/o la carta di credito nel 71% del totale e anche nel caso in cui il partner è quadro o impiegato la percentuale tocca il 55,9%. Le anziane di 65 anni e più superano i 3 milioni e rappresentano il 40,9% del totale, quelle fino a 34 anni sono l’8,5%. Le casalinghe vivono prevalentemente nel Centro-Sud (63,8%). Il 74,5% delle casalinghe possiede al massimo la licenza di scuola media inferiore. Nel 2012 solo l’8,8% ha frequentato corsi di formazione, quota che sale di poco tra le giovani di 18-34 anni (12,9%).

Poco più della metà delle casalinghe non ha mai svolto attività lavorativa retribuita nel corso della vita. Il motivo principale per cui le casalinghe di 15-34 anni non cercano un lavoro retribuito è familiare nel 73% dei casi. Sono 600 mila le casalinghe scoraggiate che pensano di non poter trovare un lavoro.

FONTE: ASKANEWS

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1 commento

  1.   

    Sto schifo di sistema.
    Il mestiere della casalinga è probabilmente il più importante tra tutti i mestieri esistenti.
    Uno dei più difficili, uno dei più complessi e faticosi. E’ credo il mestiere più utile alla comunità umana tutta inclusa.
    Nonchè è sottovalutato da sempre, ridicolizzato spesso, umiliato quotidianamente dal sistema.
    Vale molto di più una casalinga di un qualsivoglia politico.
    Il fatto che non gli siano mai stati riconosciuti adeguati diritti e anzi… sian sempre state relegate prigioniere nelle loro mura e inascoltate , dimenticate, schernite…
    dimostra in toto il livello culturale che abbiamo raggiunto.
    Vale più una casalinga… di dieci milioni di dipendenti pubblici che scioperano.
    …Ma pure dieci milioni di volte di più di dieci milioni.