Era la numero 1 nei pensieri di Matteo Renzi, ma dopo lo scandalo Banca Etruria, il totale fallimento del referendum che ha bocciato la riforma costituzionale che portava la sua firma e l’arrivo di Paolo Gentiloni a capo del governo, Maria Elena Boschi è finita nel dimenticatoio. O, come lo chiamano al Nazareno, sul “binario morto renziano”.
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Eppure all’inizio dell’avventura dell’ex sindaco di Firenze a Roma tutti indicavano lei, forse il più fidato (e ‘vicino’) petalo del Giglio magico, come possibile successore alla guida del Partito democratico o addirittura di Palazzo Chigi, una volta che il suo mentore avesse esaurito la famigerata ‘spinta propulsiva’. Invece oggi è relegata ai margini di Palazzo Chigi, dove l’attuale premier le consegna solo dossier minori e che non prevedono luci di riflettori. Ma lei, ‘la Mari’, non è tipo da farsi mettere nell’angolo. Eccola, dunque, comparire alle serate mondane, politiche e di showbiz, o farsi invitare alle conferenze stampa istituzionali sul tema del contrasto alla violenza sulle donne, suo nuovo cavallo di battaglia, ma che deve condividere con la presidente della Camera, Laura Boldrini, che per prima aveva marcato l’argomento. Aveva provato anche a mettere il cappello sui diritti civili, ma anche lì i posti erano tutti occupati.
Lo stesso Renzi, che all’inizio del suo mandato preferiva apparire in sua compagnia nelle occasioni ufficiali, ora se ne sta alla larga dalla Boschi. Troppo gossip intorno alle loro figure, ma soprattutto è una questione di sondaggi, perché il gradimento per l’ex ministro delle Riforme è calato in modo vertiginoso da diversi mesi a questa parte. E uno attento come il ‘buon Matteo’, certe cose non le lascia assolutamente al caso.
Viene da chiedersi ora quale sarà il destino di Maria Elena, invitata sì alle varie Feste dell’Unità, ma senza più quell’appeal che aveva contraddistinto la sua ascesa politica. Sedie vuote e poco interesse per quello che ha da dire, anche i militanti di fervente osservanza renziana non sembrano più affascinati dal suo charme.
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Sia chiaro, non è affatto in discussione la sua ricandidatura alla Camera alle prossime elezioni politiche del 2018, sicuramente avrà anche un’ottima posizione, da capolista, ma non è ancora ben chiaro se nei collegi della Toscana, la sua regione, o da qualche altra parte, magari Roma, dove ha trasferito da qualche mese la sua residenza. Del resto anche le ultime amministrative ad Arezzo, suo territorio di ‘caccia’ ai voti, hanno sancito l’ininfluenza della Boschi, che si è vista scippare il Comune dal centrodestra con una batosta abbastanza pesante.
Maria Elena Boschi e Matteo Renzi, la relazione che puntella il governo
Se non troverà un coniglio da tirar fuori dal cilindro al più presto, per la Boschi il futuro non sarà più col vento in poppa come prima. E nemmeno il ‘caro Matteo’ potrà (o dovrà) fare nulla per evitarlo.
robyuan
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normal
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Son 4 le cose globali che mi prendono ultimamente:
La Brexit, la Spagna che ha l’ardire e in animo di separarsi, i movimenti migratori e il significato … il senso… l’utilità,
che queste politiche locali e marginali rappresentano in un mondo oramai globalizzato.
La Boschi e Renzi.
Il mondo è oramai vittima di una globalizzazione non gestita ne programmata ne voluta.
E’ avvenuta causa forse naturali e inevitabili. Forse previste ma certamente la previsione non è servita a gestirle.
Noi siamo quelli che andiamo a votare per eleggere l’amministratore del condominio per poi… appioppargli addosso le colpe dei cambiamenti climatici.
I tempi mutano osservando leggi che non ci appartengono.
nerio
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nerio
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robyuan
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