Nella tarda serata di ieri si e’ verificato un totale cambiamento di scenario nella politica italiana. Le notizie, spesso sotto l’aspetto di rumors romani, sono i seguenti:
- Carlo Cottarelli non e’ in grado di formare il nuovo governo.
- Il rialzo dello spread sopra quota 300 e il ribasso di tutte le borse internazionali per il caso Italia spaventano.
- Matteo Salvini continua a non fare errori e sale nei sondaggi, Di Maio ne sta facendo uno dietro l’altro e cala nei sondaggi.
- Sergio Mattarella si e’ accorto di aver fatto un grande errore, non dando l’incarico a Conte, a questo punto diventa opportunita’.
- Lo schema potrebbe essere: nuovo governo con maggioranza Lega – M5S, appoggio di Fratelli d’Italia, Savini presidente del Consiglio e Cottarelli al Ministero del Tesoro o Mef.
È una notizia che potrebbe avere dell’incredibile, ma il M5S sta spingendo per riaprire i giochi a un governo politico con la Lega. La speculazione di queste ore fa paura. Lo spread che ha sfondato il tetto di 300 punti avrebbe annullato l’effetto tranquillizzante che il presidente Sergio Mattarella cercava attraverso l’incarico all’economista Carlo Cottarelli. Fonti del M5S confermano che si sono riattivati canali di comunicazione con il Quirinale per tentare la strada di una riconciliazione e riprovare a mandare alle camere, per chiedere la fiducia, un governo giallo-verde. Se non subito, dopo un sostegno pilotato all’esecutivo neutrale di Cottarelli che possa far guadagnare tempo per ricostruire le basi di un dialogo con il Colle e placare i mercati. La legislatura sarebbe salva. E’ un tentativo disperato che si poggia su un ragionamento che in questi momenti stanno facendo ai vertici di M5S e Lega: “Come fa il Capo dello Stato a sciogliere Camera e Senato se una maggioranza parlamentare di fatto esiste, blindata attorno a un contratto di governo?”.
Carlo Cottarelli “ha semplicemente bisogno di più tempo per approfondire alcuni nodi legati alla lista e nessuno ha parlato di rinuncia all’incarico”, osservano fonti del Quirinale replicando a quanti gli chiedono se il premier incaricato stia valutando una sua rinuncia al tentativo di formare un governo. Il premier incaricato tornerà al Colle in mattinata. “Stiamo approfondendo alcune questioni sulla lista dei ministri, ma non ci vorrà molto” aveva affermato lo stesso Cottarelli entrando alla Camera.
“Siamo pronti a rivedere la nostra posizione, se abbiamo sbagliato qualcosa lo diciamo, ma ora si rispetti la volontà del popolo perche’ noi l’Italia la vogliamo salvare. Un maggioranza c’e’ in parlamento, fatelo partire quel governo, basta mezzucci perchè di governi tecnici e istituzionali non ne vogliamo”, ha detto Luigi Di Maio parlando a Napoli. “Per quanto riguarda l’impeachment – ha aggiunto – prendo atto che Salvini non lo vuole fare e ne risponderà lui come cuor di leone ma purtroppo non è più sul tavolo perché Salvini non lo vuole fare e ci vuole la maggioranza”.
Quello che sappiamo finora è che diversi parlamentari leghisti e grillini sono stati preallartati, Luigi Di Maio ha annullato gli appuntamenti televisivi di oggi e di domani mattina, Cottarelli ha dilatato i tempi per la presentazione della lista dei ministri, l’impeachment del M5S contro Mattarella è ormai avviato al tramonto («Per quanto riguarda l’impeachment prendo atto che Salvini non lo vuole fare e ne risponderà lui come cuor di leone ma purtroppo non è più sul tavolo perché Salvini non lo vuole fare e ci vuole la maggioranza» ha detto Di Maio al suo arrivo a Napoli per un appuntamento in piazza rispondendo ai cronisti).
Resta il nodo del ministro dell’Economia. I 5 Stelle hanno fatto sapere che non si opporranno a un passo indietro di Paolo Savona. Ma è una decisione che spetta alla Lega e che deve prendere Matteo Salvini assieme all’economista. Il capo del Carroccio però appare granitico: su Savona non si cede. Secondo i 5 Stelle, a questo punto, se il professore non si sacrificherà, l’unica mediazione è possibile è l’affiancamento di Savona con altri ministri di peso e due sottosegretari.
“Spero che si vada alle elezioni il prima possibile ma in una situazione politica molto difficile resta una posizione coerente ma collaborativa con il presidente della Repubblica Mattarella per uscire a risolvere quella che è l’attuale crisi che stiamo vivendo”, ha aggiunto Di Maio.
“Se voi non mollate io non mollo e noi al governo del Paese ci andiamo. Dovremo aspettare un mese, tre, ma ci andremo”, ha detto il leader della Lega Matteo Salvini in un comizio a Siena. “Non so che governo nascerà – ha aggiunto – ma ci hanno impedito di fare un governo che rappresenta 17 milioni di italiani. Io volevo essere il ministro dell’Interno per riportare un po’ di sicurezza ad esempio approvando una legge sulla legittima difesa”.
Interviene anche Giorgia Meloni. “Una maggioranza in Parlamento c’è, ed è formata da M5s e Lega: “Era pronta a fare un governo – ha scritto su Facebook – e aveva stipulato un contratto di governo. Noi siamo stati critici però arrivati a questo punto siamo anche disponibili a rafforzare quella maggioranza con FdI, perché crediamo che bisogna fare tutto quello che c’è da fare in questo momento per tirare fuori l’Italia dalla situazione di caos nella quale rischia di gettarsi. Presidente, ci rifletta perché non avremo molto altro tempo”.
Il pressing generale per il voto a fine luglio ha messo in stand by Carlo Cottarelli. Nel corso dell’incontro al Quirinale, il presidente del Consiglio incaricato ha fatto il punto della situazione con il Capo dello Stato che ha deciso di prendere tempo per valutare fino a che punto ci sia convergenza tra le forze politiche entro luglio. Un giro di consultazioni rapido e informale che coinvolgerebbe lo stesso Cottarelli che andrebbe a riferire al presidente della Repubblica entro la mattinata. L’ipotesi riguarderebbe il voto per il 29 luglio.
“Il presidente del Consiglio incaricato, Carlo Cottarelli – ha detto il portavoce del presidente Mattarella Giovanni Grasso – al Capo dello Stato della situazione. I due si rivedranno domani mattina”. L’uscita del portavoce del Quirinale è stato preceduto da un certo sconcerto da parte dei giornalisti che erano presenti quando hanno visto i corazzieri che tradizionalmente presidiano la porta che conduce allo studio “alla Vetrata” lasciare la loro postazione. Di solito questo è il segnale che il presidente della Repubblica ha lasciato “la Vetrata” per far ritorno al suo studio privato. Contemporaneamente Cottarelli è stato visto fare il suo ingresso alla Camera dei Deputati.
Intanto il Movimento Cinque stelle torna chiedere il voto il prima possibile. “Il M5s – dice il capogruppo M5s in Aula – non molla, non illudetevi. Anzi, ci state rafforzando ogni giorno di più. Dobbiamo tornare al voto, dobbiamo farlo il prima possibile. E dobbiamo finalmente, dopo quello che è accaduto, segnare il riscatto di milioni e milioni di italiani”.
E anche nel Pd si compatta il fronte del voto a luglio. In questo senso si sono espressi pubblicamente Andrea Orlando e Lorenzo Guerini ma, a quanto si apprende, in molti sono d’accordo. Una riflessione è in corso e probabilmente se ne discuterà nella direzione che si svolgerà prima del voto di fiducia al governo Cottarelli.
Intanto resta una forte turbolenza sui mercati. E Matteo Salvini e Luigi Di Maio vanno all’attacco. “Lo spread – ha detto il capo politico M5s – oggi è schizzato oltre i 300 punti: non accadeva da 4 anni. Il problema non eravamo noi, non era la nostra squadra di ministri, ma l’incertezza che oggi regna sovrana. Se il Governo del Cambiamento fosse partito, oggi avremmo un governo politico”.
Il Pd va verso l’astensione sulla fiducia a Mattarella: “Il Pd – dice Maurizio Martina – sostiene con piena convinzione l’operato del Presidente Mattarella e la scelta di varare un Governo neutrale che porti alle elezioni anticipate. E proprio per rispettare il carattere di neutralità politica del Governo credo che sia opportuno che il PD si astenga sul voto di fiducia. Convocheremo a breve e prima della fiducia la Direzione nazionale e lì decideremo”.
nerio
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nerio
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Siamo alla burla oltre alla beffa e al danno di mld, come fa questo eminente presidentissimo sciogliere camera e senato dove c’è la maggioranza approvata e pure già col programma, che cavolo di materie insegna questo professore siciliano? sono le stesse di mortimer alla bocchini?