Netta affermazione del centrodestra ai ballottaggi per l’elezione dei sindaci in 111 Comuni e secca sconfitta per il centrosinistra, con i grillini che vincono in 8 dei dieci comuni in cui sono arrivati al secondo turno anche se quelli di maggiore importanza non superano le dimensioni di Carrara e Guidonia, alle porte di Roma.
Si festeggia in Forza Italia. «Adesso basta polemiche e personalismi», è il grido di vittoria dell’ex Cavaliere. “Solo uniti sotto la mia guida si vince”.
I leader di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia fiutavano da giorni il profumo della vittoria e il vento favorevole. E negli ultimi giorni la naturale scaramanzia e prudenza si era stemperata in qualche battuta azzardata e in qualche previsione ottimistica, nonostante il timore per la consueta penalizzazione che partiti meno strutturati sul territorio subiscono al secondo turno.
A questo punto è evidente che questi ballottaggi rappresenteranno una sorta di prova generale per le Politiche e già da oggi scatterà la riflessione sugli schemi e le alchimie, con il Pd costretto a interrogarsi sui rapporti a sinistra e il centrodestra a gestire una pole position conquistata nelle urne.
***
L’ex premier e leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, dopo la vittoria del centrodestra alle elezioni amministrative di ieri, difende l’unità della coalizione e ribadisce la preferenza per un sistema elettorale proporzionale.
“Gli italiani ci chiedono di essere uniti e di cambiare il paese come ci hanno dato il mandato di cambiare il futuro delle nostre città, come avevo chiesto negli appelli al voto in vista dei ballottaggi”, ha scritto Berlusconi in una nota diffusa oggi.
“Sono contento e grato agli elettori del fatto che questi appelli siano stati ascoltati. È una responsabilità forte nei loro confronti che avverto pienamente, e della quale sono pronto a farmi carico, con Forza Italia e tutta la coalizione”, ha aggiunto.
Per il patron di Mediaset, per tornare al governo il centrodestra deve puntare su “una coalizione fra forze politiche diverse, caratterizzata da un chiaro profilo liberale, moderato, basato su radici cristiane”.
Il centrodestra unito ha strappato al centrosinistra Genova, La Spezia, L’Aquila, Alessandria, Monza, Como, Piacenza, Pistoia e Rieti e altre città minori, perdendo invece a Padova.
Ma Berlusconi esprime anche preoccupazione per la scarsa affluenza ai ballottaggi (dove ha votato meno del 50% degli elettori) e attribuisce l’allontanamento delle urne sia al voto in estate che al sistema elettorale al doppio turno.
E anche se non lo dice espressamente, ribadisce la scelta per un sistema elettorale proporzionale, quando spiega: “Una parte importante, forse maggioritaria, degli italiani non si è riconosciuta in nessuna proposta politica. Questo problema non si risolve, anzi si aggrava se un sistema elettorale forza la volontà degli elettori e ne limita la libertà di scelta”.
Centrodestra 9, centrosinistra 2
Il ballottaggio quindi premia il centrodestra che tra le amministrazioni in ballo ne conquista 15 quando ne aveva 6 e boccia il centrosinistra che piazza la bandierina su Taranto e Lecce, quest’ultima strappata al dominio della destra. L’ex premier Matteo Renzi, ammette che le consultazioni potevano andare meglio e che gran parte della sconfitta è la conseguenza delle spaccature e delle frizioni all’interno del Pd, mentre Renato Brunetta sottolinea come il centrodestra, unito, vince.
Tra i risultati più sorprendenti c’è certamente Genova, dove Marco Bucci è il nuovo sindaco, avendo sconfitto Gianni Crivello (centrosinistra). Come Genova, La Spezia: il secondo turno delle amministrative qui è favorevole a Peracchini (centrodestra), che vince su Manfredini (centrosinistra).
Fa il bis alla guida di Parma Federico Pizzarotti, sindaco ex M5s, che si è presentato con una lista civica e ha battuto Paolo Scarpa del centrosinistra.
A Verona Lega e Fi conquistano la città con Federico Sboarina, ex assessore dello stesso sindaco uscente, che batte l’avversaria Patrizia Bisinella, senatrice e fidanzata di Tosi.
Ecco com’è andata nei centri più importanti
L’affluenza è stata pari al 46,03%, dodici punti in meno rispetto al primo turno.
Ballottaggi vinti dal centrodestra:
- GENOVA (Marco Bucci, 55,2%)
- VERONA (Federico Sboarina, 58,1%)
- L’AQUILA (Pierluigi Biondi, 53,5%)
- CATANZARO (Sergio Abramo, 64,2%)
- PIACENZA (Patrizia Barbieri, 58,5%)
- COMO (Mario Landriscina, 52,7%)
- ALESSANDRIA (Gianfranco Cuttica di Revigliasco, 55,7%)
- ASTI (Maurizio Rasero, 54,9%)
- MONZA (Dario Allevi, 51,3%)
- GORIZIA (Rodolfo Ziberna, 59,8%)
- LA SPEZIA (Pierluigi Peracchini, 60%)
- PISTOIA (Alessandro Tomasi, 54,3%)
- RIETI (Antonio Cichetti, 50,2%)
- LODI (Sara Casanova, 56,9%)
- ORISTANO (Andrea Lutzu, 65,3%)
Ballottaggi vinti dal centrosinistra:
- PADOVA (Sergio Giordani, 51,8%)
- TARANTO (Rinaldo Melucci, 50,9%)
- LECCE (Carlo Maria Salvemini, 54,8%)
- LUCCA (Alessandro Tambellini, 50,5%)
Ballottaggi vinti dal Movimento Cinque Stelle:
- CARRARA (Francesco De Pasquale, 65,6%)
Ballottaggi vinti da candidati indipendenti:
- PARMA (Federico Pizzarotti, 57,9%)
- BELLUNO (Jacopo Massaro, 63,2%)
TRAPANI sarà commissariata. le inchieste giudiziarie avevano lasciato un solo candidato superstite, Pietro Savona del Pd, che per essere eletto avrebbe dovuto sperare non solo nella maggioranza dei voti espressi ma in un quorum del 50%. L’affluenza definitiva è stata però pari al 26,75%, contro il 58,94% del primo turno.
Le reazioni
Tra i primi a esprimersi, su Twitter, quella del leader del Carroccio, Matteo Salvini.
Urne chiuse, GRAZIE a chi è andato a votare.
Sensazioni positive, ci sentiamo più tardi.#andiamoagovernare #ballottaggi #exitpoll— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 25 giugno 2017
Il segretario del Pd, Matteo Renzi, interviene invece solo dopo i risultati definitivi.
Renato Brunetta a Porta a Porta parla di una “tranquilla, straordinaria vittoria del centrodestra”. E pensa già alle politiche la numero uno di Fratelli D’Italia, Giorgia Meloni.
#ballottaggi : italiani 1, Renzi 0. Grillo non classificato. È il nostro tempo, saremo all’altezza #governoacasa #unitisivince #noperditempo
— Giorgia Meloni ن (@GiorgiaMeloni) 25 giugno 2017
Se a destra si festeggia, a sinistra c’è chi chiede un’autocritica, come il senatore di Mdp Arturo Scotto.
La destra è forte. Vince dal sud al nord. La sinistra perde roccaforti storiche. Milioni vanno nell’astensione. O si cambia o si muore.
— Arturo Scotto (@Arturo_Scotto) 25 giugno 2017
Secondo il senatore del Pd, Andrea Marcucci, a garantire il trionfo del centrodestra è stata la capacità di intercettare i voti grillini.
L’elettorato #M5S ha scelto di votare la destra #ballottaggi
— Andrea Marcucci (@AndreaMarcucci) 25 giugno 2017
Quanto ai Cinque Stelle, Luigi Di Maio prova a vedere il bicchiere mezzo piano.
Con 8 ballottaggi vinti su 10 siamo a 45 #sindaci5stelle: una crescita di oltre il 20%. Auguri a tutti!
— Luigi Di Maio (@luigidimaio) 25 giugno 2017
robyuan
1884 commenti
popolarità 930
robyuankenobi
1884 commenti
popolarità 930
peter pan
1593 commenti
popolarità 1065
Farotti sapere, al massimo potrei fischiettare: non ho l’età….
Buongiorno a tutti!!!
robyuankenobi
1884 commenti
popolarità 930
Elmoamf
119 commenti
popolarità 176
Berlusconi reclama quel certo tipo di leadership ma i suoi attuali accoliti per caso ne sono convinti ed entusiasti oppure allergici o discretamente immuni rispetto ad un misero effettivo procedere di un “determinato” e “convinto” consenso interno?
Quanto effettivamente è matura una coalizione moderata e liberale improntata sullo spirito costituzionale?
Assai nulla o ben poco… oserei dire!
Quanto effettivamente è matura e ben salda una coalizione moderata e liberale che abbia a cuore lo spirito nazionale e di conseguenza costituzionale?
Assai nulla o ben poco… mi consta ammettere!
Quanto chirurgicamente è matura e strategicamente salda una coalizione moderata e liberale che tenga a mente il proprio scopo di conquista marginale del potere attraverso un cospicuo investimento nelle tecniche di condizionamento del gene politico attraverso una massiccia campagna di rivendicazione evanescente dei propri crismi e identità?
Assai matura, oserei dire, una tal campagna di accaparramento dei voti… ed ogni nuova tornata è una conferma… di una triste quanto ineluttabile realtà: le masse sono territori fertili di un qualunquismo iconico facilmente malleabile e manipolabile.
Chi ha il controllo del consenso stabilisce le regole.
Chi stabilisce le regole ha conseguenzialmente ed inevitabilmente il controllo del consenso.
E’ un cane che si morde la coda… il problema è che siamo Noi stessi a permettergli di continuare a morderla… senza mai fermarlo per paura di……… sbagliare!
O quanto vorrei sbagliare… almeno una Volta!
Elmoamf
Elmoamf
119 commenti
popolarità 176
Un carissimo amico mi apostrofa sovente nel seguente modo: Punto 1…
Ecco allora il punto 1 presente, suffragato dal 2 e dal 3 e sorvolando naturalmente sugli altri a seguire:
“1. Cosa ci hanno veramente detto le elezioni amministrative, tenendo conto del ballottaggio di ieri?
Un’apparente elenco riassuntivo delle varie prospettive che entrano in gioco in proiezione politica nazionale ce lo fornisce Huffington Post
Come si può constatare, tutta la suggestione di questi titoli accostati appare oggettivamente legarsi alla irrilevanza del voto amministrativo rispetto alla situazione del centrodestra.
2. La questione, su un piano ordinamentale più “tecnico”, la si può anche esprimere così:
Infatti si deve rammentare che le elezioni comunali sono appunto dette “amministrative”, dato che le “città“, autonomie locali per eccellenza rilevanti a un livello storico e pregiuridico secondo lo stesso art.5 Cost., sono concepite, in Costituzione, ma in generale negli ordinamenti “moderni”, come sede di apparati volti essenzialmente alla erogazione dei servizi pubblici, a rilevanza economica prevalente ma anche di tipo più prettamente “sociale”.
I Comuni (enti), dunque, proprio per la loro vicinanza diretta alla popolazione insediata su un territorio urbanisticamente e culturalmente dotato di una certa omogenea unitarietà di interessi sociali, sono erogatori di servizi e utilità varie verso i cittadini e questo ne fa dei “gestori“, nel quadro di leggi stabilite dallo Stato o dalle regioni, e di regolamenti attuativi e esecutivi, che, in via subordinata, vengono emanati dagli stessi Comuni.
…
Ma si tratta pur sempre di un potere amministrativo e non di indirizzo politico.
3. In termini molto pratici, molte dichiarazioni “pragmatiche” di sindaci neo-eletti, anche, e specialmente, quando si tratti di vincitori che hanno espugnato una città la cui amministrazione era tradizionalmente detenuta dalla parte politica avversa, sono state nel senso del ripianare i buchi di bilancio, di rivendicare una gestione virtuosa sistemando le “partecipate” e i servizi più importanti (trasporti, raccolta rifiuti, eventuali infrastrutture come viabilità e opere di messa in sicurezza del territorio).
Il tutto si caratterizza, inevitabilmente, all’insegna della preferenza per future privatizzazioni o si concretizza in gare per affidamenti a soggetti privati che dovranno risultare trasparenti e risparmiose.
I comuni, per via del patto di stabilità interna, devono essere in pareggio di bilancio: se, aumentando al massimo le aliquote sui tributi locali (su IMU, raccolta rifiuti, sovrimposte sul reddito), o, come spesso capita, inasprendo il prelievo occulto delle multe per infrazioni al codice della strada, ottenessero un attivo di bilancio, dovrebbero imputare tale saldo all’estinzione dello stock di debito pregresso…”
Debbo dire che spesso mi si possa attribuire una sorta di fatiscenza inconsistente negli interventi, ma quel che mi preme (più di ogni altra cosa) non sono i dati necessariamente presenti e comunque a disposizione della platea, per poter ragionare e reagire in tutta libertà e facoltà, quanto la capacità di analisi che difetta inevitabilmente in ognuno di Noi.
Ricordavo, domenica scorsa, alla mia carissima cugina acquisita come i dittattori totalitari di un tempo, quel primo novecento del secolo scorso (Stalin, Hitler, Mussolini), tenessero in estrema considerazione la crescita educativa delle nuove generazioni, improntando su di essa un programma si di sostegno ed affermazione, univoca e sostanziale, del regime.
Lo stesso meccanismo, edulcorato e subdolamente manovrato, è stato adottato dalle più mellifluo sirene del libero mercato osannato dai capitani delle odierne multinazionali.
Noi non ce ne siamo accorti… troppo immersi in perdute ideologie, in rivendicazioni, malumori, malcontenti o rimpianti di mancate affermazioni della nostra misera particella politica marginale.
Abbiamo perso il senso storico delle iniziative e delle concezioni politiche della storia e dell’umanità. La filosofia, quanto mai a margine, che sprona o dovrebbe spronare lo sviluppo delle comuni personalità.
Abbiamo perso… ma la sconfitta ci brucia e mai la vorremo ammettere…
Non ci resta che gioire di vittorie di Pirro che nulla aggiungono e nulla tolgono alla constatazione della miserevole Civiltà Moderna.
Elmoamf
peter pan
1593 commenti
popolarità 1065
robyuankenobi
1884 commenti
popolarità 930
peter pan
1593 commenti
popolarità 1065
Mi sia permesso unirmi al coro degli estimatori del Berlusca. Io in tempi non sospetti lo votavo e non me ne sono mai pentito, salvo poi doverlo abbandonare qujando ormai non era più in grado di combattere la battaglia contro il m5s per le ben note vicissitudini.
Sono ancora convinto che, oltre ad un’età che farebbe meglio a giocare con i nipotini, si sia circondato da personaggi poco inclini alla rettitudine, oltre che dover spartire la testa della classifiche con un certo Salvini con certe idee che mi fanno “arrizzare i cainni” (che mi fanno venire la pelle d’oca), tipo l’uscita dall’euro, per dirne una.
Mah! da qui alle elezioni non manca tempo, vedarem, certo è che è simpatico vedere come il m5s riesca a destreggiarsi vantandosi di “crescere” senza tener conto che l’affaire Roma gli è scoppiato in mano e l’ha bloccato dal concorrere ad armi pari per le altre grandi e medie città. L’inizio della fine o… la fine dell’inizio?
belfagor
412 commenti
popolarità 232
robyuankenobi
1884 commenti
popolarità 930